Differenze tra plexiglass e perspex

Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

Quali sono le differenze tra plexiglass e perspex? Prima di rispondere, è importante conoscere a fondo questi due materiali, quali sono le loro caratteristiche principali, quando vengono utilizzati ma anche i vantaggi e svantaggi di entrambi.

 

Cosa sono il plexiglass e il perspex

Il plexiglas è un materiale plastico composto dal polimetilmetacrilato (PMMA), che è un estere dell’acido metacrilico. Quale ottima alternativa al vetro, è attualmente uno dei materiali plastici più utilizzati. 

A differenza del vetro è infrangibile, molto flessibile e anche più trasparente, avendo un fattore di trasmittanza pari a 0,93, mentre quello del vetro è compreso tra 0,80 e 0,90. 

Grazie alle sue qualità, è adatto a tutte le tipologie di utilizzi, che vanno dall’architettura alla biomedica, fino all’ingegneria. 

Chiamato anche vetro organico, il perspex è anch’esso composto dal polimetilmetacrilato. Possiede un’ottima trasparenza ottica, durezza e abrasione superficiale e resistenza chimica. 

Queste caratteristiche lo rendono particolarmente utile nella produzione di diagnostica medica, lenti mediche, luci LED, tubi e luci posteriori dei veicoli. 

Vediamo di seguito quali sono le differenze tra plexiglass e perspex.

 

Che differenza c’è tra il plexiglass e il perspex

Come accennato in precedenza, entrambi i materiali sono composti da polimetilmetacrilato. Quindi quali sono le differenze tra plexiglass e perspex? Per rispondere, bisogna fare una precisazione storica.

Il polimetilmetacrilato venne sviluppato nel lontano 1928 e venne introdotto sul mercato soltanto nel 1933, da parte dell’industria tedesca Plexiglass

Trascorsi tre anni, la Lucite International, grande produttore mondiale di PMMA, creò la prima lastra acrilica “ICI Acrylics”, ossia il perspex

In pratica, sono soltanto nomi commerciali differenti con cui viene chiamato il polimetilmetacrilato, il quale appartiene alla famiglia delle resine acriliche e viene anche definito oroglas, trespex e altuglas

 

Quando è consigliato usare il plexiglass e quando il perspex

Essendo in circolazione da quasi un secolo, il plexiglass è l’alternativa più resistente del vetro e di altri materiali plastici. Questo materiale offre lo stesso aspetto e la medesima sensazione al tatto del vetro ma costa nettamente di meno, dura di più e, soprattutto, è infrangibile. 

Viene anche utilizzato nella produzione di serramenti e lucernari poiché è molto più versatile del vetro e può essere installato su qualsiasi tipologia di tetto. Inoltre, le lastre di plexiglass su misura resistono alle intemperie più del vetro. 

Il plexiglass è il materiale preferito per la produzione di pannelli solari. Rispetto al vetro temperato, resiste meglio a condizione climatiche estreme ed è più resistente agli urti.

Grazie alle sue proprietà chimiche, questo materiale – che sia plexiglass o perspex – viene utilizzato in moltissimi ambiti: per le riparazioni domestiche, nell’edilizia, nel design di mobili, nella segnaletica, nell’illuminazione e nell’interior design. 

Negli ambienti commerciali viene usato per i diffusori LED dell’illuminazione, negli espositori retail e negli specchi. 

Pro e contro del plexiglass

Rispetto al vetro, il plexiglass offre vantaggi importanti in termini di resistenza, durata, peso e personalizzazione. 

Essendo più sottili, le lastre di questo materiale pesano molto meno rispetto a quelle di vetro. Di conseguenza, l’accessibilità e la facilità di manipolazione del materiale è migliore, riducendo in questo modo il rischio di danni durante il trasporto. 

Le finestre in plexiglass proteggono maggiormente le persone dai raggi UV. Inoltre riflettono meno la luce del sole, riducendo così l’abbagliamento e il riflesso.

Poi c’è un altro aspetto importante, che è quello dell’estrema versatilità. Infatti, il plexiglass può essere modellato su richiesta in qualsiasi forma o dimensione. 

Rispetto al vetro resiste maggiormente alle intemperie ed è più longevo poiché altamente robusto. Questa resistenza notevole comporta minori costi di manutenzione. 

Ovviamente, il plexiglass presenta anche degli svantaggi: è molto vulnerabile ai graffi, reagisce di più ai detergenti abrasivi e può rompersi se esposto ai solventi. Inoltre, è difficile da riciclare e, di conseguenza, i costi dell’operazione sono considerevolmente più alti. 

 

Pro e contro del perspex

Sono molte le ragioni che possono spingere a utilizzare il perspex come materiale di produzione. Innanzitutto è incredibilmente resistente agli urti, durevole e leggero. Poi è particolarmente resiliente in quanto è infrangibile, resistente alla flessione, agli agenti atmosferici e ai raggi UV. 

Inoltre, può essere prodotto in una vasta gamma di colori e finiture, adattandosi in questo modo a diverse applicazioni, grazie soprattutto alla sua elevata versatilità che lo rende facilmente modellabile. Ma l’aspetto probabilmente più importante, soprattutto per chi ha a cuore l’ambiente, è che questo materiale è riciclabile al 100%

È ovvio che ci sono anche degli svantaggi nel perspex. Se sottoposto ad alte temperature, tipo durante un incendio, si scioglie facilmente. In effetti, il suo punto di fusione è a circa 100 gradi. 

Come tutte le plastiche acriliche, è particolarmente suscettibile ai graffi, nonostante sia resistente e infrangibile. Col tempo poi tende a ingiallirsi, specialmente se resta per lungo tempo a contatto con la luce solare o con luci a spettro completo.

 

Contenuto scritto in collaborazione con Laseridea.com

 

 

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