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Cosa serve per avviare un laboratorio artigianale di falegnameria

by Gianluca April 13, 2020
April 13, 2020

 

Guida pratica sulle attrezzature necessarie per allestire una piccola falegnameria: dal banco da lavoro fino alle macchine stazionarie e agli utensili manuali.

 

La situazione economica globale sta portando un numero sempre maggiore di giovani alla riscoperta degli antichi mestieri, che oggi più che mai sembrano rappresentare una grande risorsa per il futuro. Per quanto riguarda in maniera specifica l’ambito artigianale, una delle attività più diffuse è la falegnameria, ed è anche uno dei mestieri che hanno risentito di meno i contraccolpi delle crisi economiche che si sono succedute negli ultimi dieci anni.

Sotto questo aspetto i numeri parlano chiaro: gli appassionati di fai da te e bricolage che hanno deciso di trasformare la loro passione in professione, indipendentemente dalla loro fascia di età, sono in netto aumento e i piccoli laboratori artigianali stanno lentamente tornando alla ribalta, soprattutto grazie a tecnologie e materiali innovativi, come le resine epossidiche per esempio, che sono andate ad arricchire ulteriormente il bagaglio tecnico e artistico dei nuovi falegnami rispetto alla vecchia generazione.

A beneficio di tutti coloro che si trovano in questa situazione, quindi, abbiamo preparato una breve guida su tutto il necessario per l’allestimento di un piccolo laboratorio di falegnameria artigianale.

 

Gli arredi e le suppellettili

Lo spazio che andrà ad accogliere il laboratorio deve essere ottimizzato al massimo, e per riuscire in questa impresa bisogna innanzitutto acquistare gli arredi più adatti allo scopo. In questo caso non bisogna esagerare e allestire l’ambiente come se fosse un’officina meccanica; cassettiere, pannelli e banchi da lavoro in acciaio sono elementi del tutto superflui in una falegnameria. Bisogna invece mantenere spazio a sufficienza per accogliere le macchine stazionarie e gli elettroutensili, nonché la materia prima per il lavoro.

In questo caso specifico, quindi, il banco da lavoro più venduto è appunto quello da falegname realizzato in legno massello, apposta per non rovinare la superficie dei pezzi posti in lavorazione, e che è già dotato di morse specifiche, sempre in legno, e fori dove inserire le guide e i blocchi per tenere ferme assi e pezzi da lavorare.

Un classico esempio di banco da lavoro professionale per la falegnameria è quello prodotto dalla ditta tedesca Holzkraft, il quale possiede tutte le caratteristiche descritte in precedenza. A parte il banco da falegname, inoltre, è bene tenere da conto l’acquisto di ulteriori banchetti di supporto per alcuni tipi di elettroutensili, ma di questi parleremo più avanti nel paragrafo relativo alle macchine stazionarie.

Il resto delle suppellettili, invece, dovrebbero prevedere una scaffalatura con struttura scheletrica, cioè aperta su tutti i lati, da usare per lo stoccaggio della materia prima per le diverse lavorazioni. I ganci da parete sono importanti per appendere sia gli utensili manuali sia le lame di ricambio più ingombranti, come quelle a nastro. 

Per il resto, invece, bisogna cercare di lasciare quanto più spazio possibile, anche sulle pareti, sia per i macchinari sia per lo stoccaggio in verticale di pannelli, assi e listelli di legno che serviranno come materia prima. Nell’acquisto delle suppellettili vanno contemplati anche dei cavalletti pieghevoli, che all’occorrenza sono utili come supporti per i pezzi più lunghi.

 

Le macchine stazionarie

Una volta disposto l’arredamento, il laboratorio andrà completato con i macchinari specifici destinati alle diverse lavorazioni. Le dimensioni delle macchine possono subire delle variazioni a seconda del tipo di lavorazioni che vengono effettuate; i falegnami che preferiscono specializzarsi sulla piccola oggettistica, per esempio, avranno bisogno di macchine elettroutensili dalle dimensioni decisamente più compatte rispetto a quelli che hanno intenzione di specializzarsi nella costruzione di mobili o nella carpenteria.

Una delle macchine a maggior ingombro, di solito, è la sega a nastro, in quanto l’incastellatura è alta e poggia direttamente sul pavimento; ciò non toglie che esistono modelli specifici di sega a nastro destinati alla lavorazione di piccola oggettistica le cui dimensioni sono decisamente più ridotte e possono essere tranquillamente appoggiati su un banchetto specifico. Molti utensili da banco, inoltre, sono completi dei loro supporti pieghevoli, mentre in altri sono considerati optional e quindi vanno acquistati a parte.

Oltre alla sega a nastro, gli elettroutensili che non possono mancare in un laboratorio di falegnameria sono il tornio, il trapano a colonna, la piallatrice a filo, quella a spessore, la sega circolare da banco e la troncatrice radiale; per coloro che hanno a disposizione uno spazio ridotto, invece, c’è sempre la possibilità di acquistare le macchine combinate, come la pialla a filo e spessore e la troncatrice con pianetto, che offrono funzionalità 2 in 1.

 

Gli elettroutensili

Nella categoria degli elettroutensili rientrano anche quelli “a mano libera”; quelli essenziali per la falegnameria sono il seghetto alternativo, il seghetto dritto, la sega circolare, il trapano avvitatore, l’archetto da traforo elettrico, la fresatrice a tamburo, i diversi tipi di levigatrice, la pialla elettrica, il rifilatore e la chiodatrice.

A parte questi, poi, bisogna assolutamente acquistare un aspirapolvere; la lavorazione del legno produce enormi quantità di polveri e trucioli, quindi i sistemi di aspirazione diventano vitali per mantenere l’ambiente di lavoro pulito.

La maggior parte delle macchine stazionarie e degli elettroutensili, inoltre, sono predisposti per il collegamento a un sistema di aspirazione delle polveri; evitate l’acquisto di aspirapolvere domestici e orientatevi invece sui bidoni aspiratutto professionali. Questi sono più rumorosi ma anche più efficienti, in quanto progettati apposta per l’uso in ambienti di lavoro e naturalmente predisposti al collegamento con svariate macchine utensili.

Gli utensili manuali

Non dimenticate gli attrezzi manuali, che sono fondamentali per una serie di ragioni, a cominciare dall’esecuzione dei ritocchi e delle finiture sui pezzi già lavorati, fino alle eventuali rettifiche degli stessi.

A parte i martelli, soprattutto quelli con la testa di legno e di gomma, le seghe, i pialletti a mano, le pinze, i cacciaviti, le chiavi inglesi, i bulini, gli scalpelli, i punteruoli, le lime e le raspe, gli utensili manuali più importanti per la falegnameria sono gli strumenti di misura.

Tra questi citiamo soprattutto la squadra e il compasso da falegname, il metro a nastro, il doppio metro, i righelli, i calibri e ovviamente matite e portamine di varie taglie, per segnare le misure e tracciare gli schizzi dei progetti.

 

 

 

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Marangon Elisabetta
Marangon Elisabetta
6 months ago

Buongiorno, ho trovato questo articolo molto interessante. Quanto potrebbe costare un laboratorio così allestito?

1
Risposta
ProjectM
Admin
ProjectM
5 months ago
  Marangon Elisabetta

Salve Elisabetta, dipende dal tipo di lavoro che vuoi fare; la spesa maggiore è rappresentata da macchine ed elettroutensili infatti, il cui costo varia in funzione della categoria di appartenenza. Una troncatrice radiale di categoria amatoriale, per esempio, ti costa al massimo 150 euro, e lo stesso dicasi per la sega circolare e la sega a nastro. Se invece ti rivolgi agli elettroutensili di categoria hobbistica o professionale il costo raddoppia e in alcuni casi triplica. Le macchine che non devono mancare sono la sega circolare da banco, la troncatrice radiale, la sega a nastro e la pialla a filo… Read more »

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CONTENUTI

  • Gli arredi e le suppellettili
  • Le macchine stazionarie
  • Gli elettroutensili
  • Gli utensili manuali

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