Tutto quello che c’è da sapere su come rimuovere la vecchia vernice dalle superfici di legno: dalle diverse metodologie fino ai prodotti e alle attrezzature necessarie.
Col passare del tempo le superfici in legno, anche se verniciate, tendono naturalmente a opacizzarsi e consumarsi; nei casi più estremi la vecchia vernice comincia a creparsi e a distaccarsi dalle superfici di mobili, infissi, porte e persiane.
In questi casi bisogna intervenire e provvedere a una corretta manutenzione, in modo da evitare che il legno possa rovinarsi ulteriormente oppure essere esposto all’attacco di parassiti e muffe.
Sia nel caso del legno trattato con pittura coprente o smalto con effetto laccato, sia per quello trattato soltanto con gli impregnanti e la vernice per legno trasparente di finitura, il primo passo da compiere è quello di eseguire una completa sverniciatura delle superfici in modo da eliminare con cura tutti i residui della vecchia pittura prima di applicare gli strati di quella nuova.
I metodi di sverniciatura, però, possono variare a seconda del tipo di superficie su cui bisogna intervenire, andiamo quindi ad approfondire ulteriormente l’argomento e vedere quali sono le soluzioni più adatte in base al tipo di oggetto da sverniciare.
Come togliere la vernice con i prodotti chimici
Esistono diversi metodi per sverniciare legno, alcuni sono di facile esecuzione mentre altri, invece, sono un po’ più complicati e richiedono pazienza e un minimo di sforzo fisico.
I metodi più diffusi possono essere raggruppati in due distinte categorie: quelli che prevedono l’uso di un prodotto sverniciatore e quelli che invece richiedono l’uso degli abrasivi.
Lo sverniciatore chimico è consigliato soprattutto quando bisogna trattare superfici non lineari, per esempio quando bisogna sverniciare un mobile oppure delle porte che presentano modanature o intarsi; questi elementi rendono molto più difficile rimuovere la vernice con la carta abrasiva, perché le modanature potrebbero facilmente rovinarsi.
I prodotti utilizzati per questo scopo possono essere diversi: la soda chimica per esempio, l’acquaragia o altri solventi, soprattutto quelli sotto forma di gel.
Questo metodo è un po’ più complesso e richiede anche più tempo, perché bisogna strofinare le superfici di legno più volte con uno straccio imbevuto del solvente oppure applicare il gel solvente, distribuirlo uniformemente sulla superficie del legno e poi aspettare il tempo necessario che faccia effetto prima di passare all’effettiva rimozione con l’aiuto di una spatola.
Sverniciare il legno con gli abrasivi
Per le superfici perfettamente lisce invece, come per esempio le travi, le pannellature e le porte prive di decori particolari, è molto più semplice e veloce ricorrere agli abrasivi.
Ovviamente non c’è bisogno di scartavetrare legno a mano, dato che risulterebbe estremamente faticoso e richiederebbe anche molto tempo; la soluzione più semplice, invece, è quella di affidarsi a elettroutensili come la levigatrice a nastro o la levigatrice orbitale. L’unico accorgimento da usare, in questo caso, è quello di scegliere con cura la grana della carta abrasiva, e stare attenti a non utilizzarne una troppo grossolana per evitare di asportare troppo materiale insieme alla vernice.
Per quanto riguarda in particolar modo le persiane, invece, è consigliabile usare un utensile multifunzione per legno; questo particolare attrezzo, infatti, è dotato di un platorello a pianta triangolare di piccole dimensioni e dallo spessore ridotto, grazie al quale è possibile penetrare senza alcun problema nelle fessure delle persiane e rimuovere la vernice in modo facile e veloce, anche dagli angoli più nascosti.
Rimuovere la vernice dalle porte e dalle persiane in legno adoperando la levigatrice e l’utensile multifunzione risulta estremamente facile e anche rapido; l’unica controindicazione è che questi attrezzi sono rumorosi e producono una notevole quantità di polveri. Di conseguenza è consigliabile smontare prima le porte e le persiane, magari una per volta, e poi trasferirle in esterni mettendole su una coppia di cavalletti. In questo modo si potrà lavorare meglio, senza essere costretti a piegarsi con la schiena, e sarà più facile liberarsi poi della polvere di segatura prodotta durante il lavoro.
Come rimuovere la vernice con la pistola termica
Il metodo di sverniciatura più semplice e veloce in assoluto, invece, consiste nel sottoporre le superfici al getto di aria calda espulso da una pistola termica.
Questo particolare attrezzo è simile a un asciugacapelli, con la differenza che il getto di aria viene emesso a una temperatura che può variare da un minimo di 300° fino a un massimo di 650° Celsius. Di conseguenza bisogna fare molta attenzione ad adottare tutte le precauzioni possibili quando si adopera questo attrezzo, come per esempio l’uso di spessi guanti di protezione; in compenso, però, l’effetto sulla vernice è quasi immediato.
Basta infatti mantenere l’ugello della pistola a una decina di centimetri di distanza dalla superficie da sverniciare e nel giro di pochi secondi l’aria rovente farà ammorbidire la vernice, che comincerà a gonfiarsi formando delle bolle; a questo punto la si potrà facilmente rimuovere con l’ausilio di una spatola o di un raschietto.
Scegliere il metodo migliore
Come accennato in precedenza, il metodo da usare per sverniciare il legno viene deciso soprattutto in base al tipo di superficie e alla mole di lavoro da eseguire. In determinate circostanze, come il restauro di un mobile classico per esempio, è preferibile utilizzare prodotti come il gel per sverniciare, mentre in altri è più semplice e veloce fare ricorso alla levigatrice o alla pistola termica.
Qualsiasi sia la metodologia scelta per il lavoro, però, è bene ricordarsi sempre di adottare le giuste precauzioni; quindi è consigliabile munirsi sempre di occhiali di protezione, mascherina per evitare di inalare le polveri di segatura o le esalazioni dei prodotti per sverniciare, occhiali e guanti di protezione.
Anche quando si eseguono piccoli lavori di ristrutturazione domestica, infatti, non bisogna mai sottovalutare i potenziali rischi che si corrono nel maneggiare elettroutensili e sostanze chimiche; quando possibile, inoltre, è preferibile fare in modo di lavorare in esterni o in un locale appositamente adibito a spazio di lavoro, come una rimessa o un garage, in modo da non sporcare in casa e non creare fastidi a causa dei rumori generati dagli elettroutensili.
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