Come realizzare una cassapanca fai da te in legno o con materiali di riciclo

Ultimo aggiornamento: 27.07.24

 

Vediamo insieme alcune idee e consigli su come costruire una cassapanca fai da te in legno, oppure utilizzando materiali di riciclo per risparmiare sui costi di realizzazione.

 

La cassapanca è una variante del cassone, un tipo di mobile la cui origine risale al medioevo e il cui utilizzo conobbe una notevole diffusione in Italia, dal XIV fino al XVII secolo.

Il cassone nacque come mobile estremamente semplice ma nel corso dei secoli subì notevoli evoluzioni, soprattutto dal punto di vista dell’estetica e delle decorazioni, che divennero sempre più complesse e dettagliate; di conseguenza, soprattutto tra la fine del medioevo e l’inizio del rinascimento, nacquero delle botteghe di falegnameria specializzate esclusivamente nella realizzazione di questo mobile.

Come lascia facilmente intuire il nome, il cassone non era altro che un contenitore usato per riporre e conservare abiti e biancheria, in particolar modo i corredi nuziali, ma con la sua rapida diffusione in tutti i ceti sociali, venne adoperato anche per custodire documenti, oggetti, denaro e altri averi. La versione popolare del cassone era realizzata inchiodando delle assi di legno per formare una scatola rettangolare chiusa superiormente da un coperchio incernierato, anche quest’ultimo realizzato con assi di legno; alcuni esemplari, a seconda del tipo e della destinazione d’uso, potevano essere rinforzati con fasce di ferro e con l’aggiunta di serrature o lucchetti.

Le classi più ricche potevano permettersi di commissionare dei cassoni con decorazioni più o meno elaborate, spesso a intarsio, e realizzati in diverse fogge; data la similitudine di forma con i feretri, però, nella maggior parte dei casi le forme dei cassoni erano ispirate a quelle degli sarcofaghi dell’antichità.

L’uso odierno della cassapanca

Come accennato prima nell’introduzione, la cassapanca non è altro che una variante del cassone; la cassapanca in legno, oltre a svolgere il ruolo di ripostiglio, serviva anche come sedile e per questa ragione era spesso dotata di uno schienale e arricchita con cuscini e altre soluzioni per rendere la seduta più comoda e funzionale.

Al giorno d’oggi l’uso della cassapanca è limitato, visto che si tratta di un mobile più difficile da collocare all’interno delle case arredate in stile moderno; ma non è affatto difficile trovarlo nelle case rustiche di campagna e in quelle arredate in stile classico, dove è ancora molto in voga.

Indipendentemente dal suo stile estetico, però, questo mobile è ancora molto apprezzato grazie alla sua funzionalità, ragion per cui non è raro trovare in commercio varianti “moderne” destinate a un uso prettamente pratico, come per esempio la cassapanca da esterno generica, oppure la cassapanca da giardino, entrambe destinate a fungere da ripostiglio per materiali e attrezzi per il giardinaggio.

 

Cassapanca fai da te

Il fascino odierno della cassapanca, però, è legato soprattutto al mondo del bricolage; è innegabile infatti che si tratti di uno del mobile in legno fai da te per eccellenza, sia per la sua facilità di costruzione sia perché è caratterizzata da costi di realizzazione decisamente bassi. A beneficio di tutti gli appassionati di fai da te, indipendentemente dal grado di esperienza accumulata in questo settore, andiamo ad approfondire ulteriormente l’argomento e a fare una stima più o meno approssimativa su quelli che sono i costi di realizzazione di una cassapanca semplice.

Materiali e costi

La scelta del legno da adoperare deve essere dettata soprattutto dalla destinazione finale della cassapanca; sia l’abete rosso sia l’abete bianco, per esempio, sono essenze che temono l’umidità, quindi sono da prendere in considerazione solo nel caso in cui si voglia realizzare una cassapanca in legno da interno.

Per realizzare cassapanche da esterno, invece, i legni migliori sono il castagno, il pino, l’acacia, il rovere, il larice, il cipresso, il teak e qualsiasi altra essenza caratterizzata da durezza e resistenza elevate.

A parte il legno massello, inoltre, è possibile prendere in considerazione due ulteriori opzioni: il legno lamellare, che è meno costoso ma altrettanto resistente, e la soluzione più economica di tutte, cioè realizzare la cassapanca con pallet, che possono essere acquistati a un costo nettamente inferiore.

Dal punto di vista economico, infatti, il legno massello e il legno lamellare, entrambi in tavole da 18 millimetri di spessore, hanno un costo variabile dai 12 ai 90 euro al pezzo a seconda dell’essenza e delle dimensioni, mentre le tavole da 27 millimetri di spessore possono costare dai 30 ai 190 euro al pezzo. Le dimensioni delle tavole possono variare dai 30 ai 60 centimetri di larghezza e dagli 80 ai 300 centimetri di lunghezza; il costo complessivo della materia prima da utilizzare, quindi, dipende interamente dalle dimensioni della cassapanca.

I pallet invece, come accennato in precedenza, possono essere acquistati a un costo che oscilla dai 5 ai 15 euro circa ognuno, a seconda delle dimensioni e dello stato in cui si trovano; inoltre non bisogna trascurare la possibilità di recuperarli a costo zero, chiedendo al personale di un magazzino o di un centro commerciale.

L’unica pecca, nel caso si scelga di usare il pallet come materia prima per la costruzione, è che la realizzazione della cassapanca con questo materiale richiede una maggiore quantità di minuterie, di carta abrasiva, colla e altro materiale di consumo, perché il legno dei pallet ha una larghezza inferiore rispetto alle tavole di legno massello o lamellare.

Materiali di consumo e attrezzature

Alla spesa per la materia prima va poi aggiunto il costo dei materiali di consumo, cioè della colla e delle minuterie metalliche, in particolar modo viti per legno e cerniere, nonché delle vernici, sia quelle per l’eventuale trattamento di protezione contro pioggia, umidità, muffa e raggi UV, sia quelle di finitura.

Nonostante la sua semplicità progettuale, per la realizzazione della cassapanca saranno comunque richieste delle attrezzature specifiche: una troncatrice radiale oppure una sega da banco, una pialla a filo e spessore, una levigatrice e i relativi nastri di carta abrasiva e via dicendo. Un progetto del genere, quindi, per un principiante potrebbe essere alquanto impegnativo, ma allo stesso tempo potrebbe rivelarsi l’occasione giusta per incrementare il proprio parco elettroutensili.

 

 

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