Antisalnitro fai da te: è efficiente oppure no?

Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

Il salnitro è simile alla muffa ma è caratterizzato da dinamiche diverse. La sua presenza è pericolosa soprattutto per l’integrità strutturale dell’immobile, vediamo come eliminarlo.

 

La muffa è un serio problema in quanto rappresenta una minaccia per la salute umana, il salnitro invece è innocuo per l’uomo ma letale per le opere in muratura. Bisogna quindi imparare come distinguere tra i diversi tipi di muffa, perché non tutte si presentano insieme in maniera indistinta né hanno gli stessi effetti. Esiste inoltre una notevole differenza tra quelle colorate, che sono originate da spore fungine, e le muffe bianche, che sono invece delle efflorescenze saline.

 

Muffe colorate

Le muffe il cui colore varia dal giallo al nero sono solitamente originate da spore fungine; il colore è indicativo del tipo di spora e quest’ultima può rappresentare una minaccia più o meno grave per la salute umana. Quella nera per esempio, originata dal fungo Stachybotrys chartarum, è estremamente tossica per uomini e animali ed è considerata la più pericolosa perché può causare perdita di memoria, gravi insufficienze respiratorie ed edemi polmonari.

Anche la muffa gialla può creare problemi respiratori mentre quella verde, che causa la temuta aspergillosi, è tra le più diffuse perché una volta che attecchisce non smette più di crescere; la viola, invece, è estremamente pericolosa in quanto produce una sostanza cancerogena, e anche le rosse, marroni e grigie causano tutte problemi più o meno gravi alla salute.

 

Come eliminare le muffe fungine

Mettendo da parte la pericolosità per la salute, però, trattare con le muffe originate dalle spore fungine è estremamente semplice; la loro eliminazione è relativamente facile infatti, sia per quanto riguarda le modalità richieste sia per il fatto di poter ricorrere a metodi “casalinghi” che permettono di ridurre notevolmente il costo degli interventi.

Nei casi più gravi è consigliabile non badare a spese ovviamente, e affidarsi a un trattamento sanificante completo; quest’ultimo consiste nell’applicazione di una serie di prodotti specifici che includono una sostanza detergente a base di agenti biocidi, in modo da uccidere tutte le spore e i microbi responsabili dell’infestazione, e diverse varietà di pittura antimuffa che hanno proprietà anticondensa e traspiranti che aiutano a prevenire il successivo formarsi di colonie fungine.

Se invece le macchie sono leggere e poco estese, allora è possibile ricorrere a dei metodi tradizionali che sono efficaci e permettono di risparmiare, come per esempio dei lavaggi con soluzioni di acqua e candeggina, oppure di acqua, bicarbonato e succo di limone o di acqua e aceto.

Il nitrato di potassio

Se la muffa è di colore bianco e ha un aspetto lanuginoso molto pronunciato, allora non è causata dalle spore fungine ma si tratta di una efflorescenza creata da quello che rimane dopo che l’acqua, evaporando, provoca la cristallizzazione dei sali in essa contenuti. Durante il processo di evaporazione, infatti, i sali minerali disciolti nell’acqua creano una struttura cristallina complessa che a occhio nudo viene percepita come una efflorescenza di colore bianco somigliante a una sorta di lanugine molto pronunciata rispetto alla superficie della parete. Proprio per questa sua dinamica tende a permeare a livello molecolare i materiali solidi e a innescare negli stessi un processo di disgregazione.

Questa efflorescenza non è altro che nitrato di potassio, comunemente noto con i nomi di salnitro, sannitro o salmistro, anche se quest’ultimo termine è derivato dalla fusione delle parole salnitro e salmastro ed è adoperato soprattutto per indicare una tecnica di preparazione della carne in ambito culinario.

A differenza di quella colorata, originata dalla proliferazione di funghi, l’efflorescenza del salnitro è di colore bianco e non rappresenta un problema per la salute umana, però è altrettanto dannosa perché in grado di corrodere il cemento, i mattoni e l’acciaio in egual misura, e quindi rappresenta una seria minaccia per le opere in muratura.

Perché e dove si forma il salnitro

La formazione delle macchie di muffa bianca è dovuta soprattutto all’umidità di risalita e alle infiltrazioni di acqua nelle pareti; a differenza di quella di origine fungina, infatti, l’efflorescenza salina del salnitro comincia a manifestarsi nella parte bassa dei muri e su tutte le parti dell’immobile a contatto con il terreno, quindi le fondazioni, le pareti di cantine e seminterrati, e i muri del piano terra.

Le efflorescenze di salnitro sono la manifestazione esterna ovviamente, e quindi sono il segno tangibile che le infiltrazioni sono già ampiamente penetrate all’interno delle opere in muratura e vanno contrastate il prima possibile; se trascurato, infatti, l’accumulo di salnitro può compromettere in maniera grave l’integrità dell’immobile e causare perfino un collasso strutturale.

 

Come eliminare il salnitro

Nel caso del salnitro la pittura da sola non basta a risolvere il problema, perché le efflorescenze sono causate dalle infiltrazioni di umidità ed è queste che bisogna fermare in qualche modo, oppure cercare di contrastarne gli effetti.

Uno dei segni tangibili che differenziano le normali muffe fungine dal salnitro, come abbiamo accennato in precedenza, è che quest’ultimo attua un’azione corrosiva che tende a disgregare gli intonaci e polverizzare il cemento e i mattoni. Se le macchie di muffa fungina, per quanto estese, si limitano a sovrapporsi alle vernici e ai rivestimenti lasciandoli pressoché intatti, quindi, il salnitro comincia ad affiorare dal basso e tende a disintegrare letteralmente le pareti cominciando dagli strati superficiali, facendo staccare i rivestimenti e sgretolando prima l’intonaco e poi il cemento e i mattoni.

L’azione disgregante del salnitro è inizialmente lenta, ma tende ad accelerare in proporzione all’afflusso di umidità nelle pareti; in questo caso, quindi, non esistono scorciatoie né la possibilità di adoperare un antisalnitro fai da te. Il problema va affrontato nell’esatto momento in cui comincia a manifestarsi e per farlo bisogna necessariamente affidarsi a dei professionisti.

Questi dovranno innanzitutto stabilire le cause del problema, ovvero individuare i punti esatti da cui provengono le infiltrazioni di umidità e di acqua, in modo da capire come intervenire per bloccarne l’afflusso nelle mura e nelle strutture portanti. Solo a quel punto sarà possibile procedere, con dei prodotti specifici oppure con dei trattamenti mirati, ad “asciugare” completamente l’umidità presente nelle pareti.

Tutti i rimedi fai da te focalizzati a eliminare solo le efflorescenze superficiali di salnitro, incluso l’utilizzo dei deumidificatori e delle lampade di sale, sono soltanto dei palliativi che permettono di rallentare momentaneamente la manifestazione esteriore del degrado, ma non ferma la disgregazione degli strati profondi.

 

 

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