Le lame per la sega a nastro

Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

Tutto quello che c’è da sapere sulle lame usate da questa categoria di utensili: tipologie, materiali di fabbricazione, uso, manutenzione e sostituzione.

 

L’importanza della lama è cruciale perché anche la migliore sega a nastro, se non viene dotata di una lama di qualità adeguata, diventa incapace di offrire il massimo delle prestazioni che è tenuta a garantire. La scelta diventa quindi vitale, soprattutto per coloro che usano la sega a nastro in ambito artigianale e professionale, e le caratteristiche che essa possiede influiscono notevolmente sulla precisione, sulla velocità e sulla pulizia del taglio.

Cerchiamo quindi di capire come sono fatte le lame a nastro, quali tipologie esistono in commercio in base alla loro destinazione d’uso specifica, e come provvedere alla loro manutenzione e sostituzione.

 

Le caratteristiche principali

La lama a nastro è chiamata così a causa della sua forma, che ricalca appunto quella di un lungo nastro, largo e sottile, e i parametri principali che la definiscono sono quattro: la larghezza, la lunghezza, lo spessore e il passo.

La larghezza è la misura che intercorre dalla punta dei denti fino al bordo posteriore del nastro, mentre la lunghezza e la misura longitudinale da una estremità all’altra; lo spessore, invece, è la misura della distanza da una facciata all’altra del nastro, mentre il passo è lo spazio che intercorre dalla punta di un dente all’altro.

Le misure tendono a variare a seconda del tipo di lama, alcune infatti sono progettate apposta per il taglio del metallo, altre per il taglio del legno e di materie plastiche, mentre altre ancora sono fatte apposta per il taglio di materiali come cemento e laterizi, gomma, vetro, ceramica, pellami e via dicendo.

La differenza primaria tra i diversi tipi di lama a nastro risiede soprattutto nella dentatura. Il profilo e il numero dei denti, nonché l’affilatura, differiscono in base alla destinazione d’uso e ne sono determinanti; per questa ragione, e per semplificare la classificazione, quando si tratta di identificare una lama in base alla dentatura, al posto del passo si preferisce fare riferimento al numero di denti per pollice, espresso con un numero seguito dall’acronimo TPI, che in inglese sta appunto per Teeth Per Inch.

 

Un’altra caratteristica fondamentale delle lame a nastro è il materiale di cui sono fatte, anche in questo caso variabile a seconda della destinazione d’uso. Le lame a nastro usate per il taglio del metallo, per esempio, sono realizzate con speciali leghe ad alta durezza e sono identificabili dalle sigle HSS e HM, i due acronimi tedeschi che indicano rispettivamente le leghe di acciaio super rapido e quelle a elevata durezza, oppure semplicemente dalla dicitura: lama bimetallica. A prescindere dallo specifico tipo di lega usato per la loro realizzazione, le lame a nastro per il metallo hanno tutte in comune un’altissima resistenza all’usura.

Come abbiamo accennato in precedenza, inoltre, la dentatura è determinante per il tipo di applicazione della lama. Più è duro il materiale da tagliare più la distanza tra i denti si accorcia e il loro numero aumenta; viceversa invece, per tagliare i materiale “teneri” si usano lame che hanno un minor numero di denti, collocati a una maggiore distanza l’uno dall’altro.

 

Le lame a nastro per il legno

Un interesse maggiore rivestono le lame a nastro progettate per il taglio del legno, visto che sono largamente diffuse sia in ambito professionale sia hobbistico, artigianale e soprattutto amatoriale.

Queste sono realizzate con una speciale lega di acciaio armonico, ovvero un acciaio al silicio contenente un alto tenore di carbonio. L’acciaio armonico quindi, alla prima fusione risulta particolarmente duro e offre una elevata resistenza al carico di rottura, all’allungamento e allo snervamento; a questo punto viene sottoposto a una prima tempra in olio, a circa 800°, e poi alla ricottura, acquisendo così plasticità. 

Una volta formatasi, quindi, la lega di acciaio armonico viene sottoposta a una ulteriore tempra che le conferisce l’elevata elasticità che la caratterizza. Ecco perché le lame a nastro per il legno sono in grado di tagliare il materiale a elevate velocità senza deformarsi e, al tempo stesso, assicurano un buon grado di precisione e pulizia nel taglio.

Le lame in commercio si possono trovare in diverse misure standard, corrispondenti a quelle compatibili con i diversi modelli di sega a nastro disponibili sul mercato, a prescindere dalla categoria di appartenenza.

 

Montaggio, smontaggio e manutenzione della lama a nastro

Per evitare spiacevoli incidenti, le operazioni di montaggio e smontaggio della lama a nastro vanno rigorosamente eseguite a macchina spento. Una volta sicuri che l’interruttore è in posizione OFF, quindi, si potrà procedere ad aprire i due sportelli dell’incastellatura della sega, quello superiore e quello inferiore, che danno accesso ai relativi volani sui quali scorre la lama. A questo punto, agendo sull’apposito volantino, bisogna ridurre la distanza tra i due volani di quanto basta per allentare la lama e permetterne la rimozione dalla sede.

Nel caso in cui la lama da rimuovere sia ancora utilizzabile, bisogna fare attenzione a non far sbattere i denti contro le lamiere degli sportelli, per evitare di rovinarli. Per procedere con la sostituzione, quindi, bisogna ripetere l’operazione in maniera inversa posizionando la nuova lama sui due volani (facendo attenzione a metterla nel verso corretto) e poi portarla in tensione aumentando nuovamente la distanza tra i volani. È superfluo aggiungere che la lama non deve essere troppo tesa, altrimenti aumenta il rischio di rottura durante l’uso.

Una volta sostituita, poi, bisogna regolare i due guida-lama laterali, avvicinandoli tra loro fino a sfiorare il nastro della lama. Per mantenere in buono stato una lama il più a lungo possibile, inoltre, è bene praticare un controllo periodico della dentatura; se i denti risultano consumati e diseguali nella sporgenza, è bene sottoporre la lama ad affilatura e ri-stradatura.

Prima di tutto bisogna limare i denti in modo da pareggiare la sporgenza, fatto questo è possibile affilarli usando delle lime; la stradatura, invece, è la piegatura alternata dei denti, in modo che sporgano leggermente sui lati del nastro.

Lo scopo della stradatura è quello di creare una fessura di taglio il cui spessore sia leggermente superiore a quello del nastro, al fine di evitare il rischio di impuntamenti durante il taglio. Per eseguire la ri-stradatura di una lama usurata, quindi, è necessario utilizzare un attrezzo specifico, definito appunto pinza stradaseghe.

 

 

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