Come saldare il ferro

Ultimo aggiornamento: 27.07.24

 

Parliamo di uno dei materiali più diffusi e il primo passo che un saldatore principiante deve compiere, quindi, è quello di impararne il corretto metodo di saldatura.

 

I primi oggetti realizzati in ferro risalgono a oltre quattromila anni fa, e ciò dimostra l’importanza che questo materiale ha avuto nella storia e nello sviluppo della civiltà. L’uso del ferro è largamente diffuso anche al giorno d’oggi per la realizzazione di svariati oggetti, dagli utensili fino alle suppellettili e alle creazioni artistiche.

Imparare a saldare il ferro in modo da ottenere giunti perfetti con un’elevata durabilità, quindi, è un passo fondamentale per tutti coloro che hanno scelto il mestiere di fabbro, per gli appassionati di fai da te e per chi è abituato a provvedere personalmente ai piccoli lavori di manutenzione domestica.

La saldatura del ferro, di conseguenza, è il primo procedimento che un principiante deve riuscire a padroneggiare, non soltanto per l’importanza fondamentale che riveste questo metallo, ma soprattutto perché l’attrezzatura richiesta è di tipo basilare in quanto sfrutta il procedimento tradizionale basato sull’uso degli elettrodi rivestiti e delle eventuali bacchette di apporto.

Sotto questo aspetto, quindi, gli impianti per la saldatura a elettrodo rivestito MMA fanno grande concorrenza a quelli destinati ai procedimenti di saldatura più moderni, soprattutto grazie al loro basso costo; l’unica eccezione è rappresentata dalle saldatrici TIG vendute online le quali, grazie alla loro versatilità nel saldare diversi tipi di leghe metalliche, hanno un numero di richieste analogo quando non addirittura superiore a quello delle saldatrici MMA, a dispetto del prezzo più alto.

 

La pulizia del metallo

La prima cosa da fare quando ci si appresta a saldare il ferro, per garantire un giunto di qualità, omogeneo e destinato a durare nel tempo, è preparare i pezzi da saldare sottoponendoli a un’accurata pulizia.

A differenza dell’acciaio e dell’alluminio, infatti, il ferro è molto più soggetto alla rapida ossidazione; le superfici delle lamiere e dei profilati in ferro tendono ad arrugginirsi molto in fretta e con un grado di penetrazione maggiore. È inutile ricordare che se le particelle di ruggine finiscono nel bagno di saldatura, vanno a compromettere irrimediabilmente la tenuta del giunto, rendendolo più debole e soggetto a rotture tanto più facili quanto maggiori sono le sollecitazioni a cui viene sottoposto.

Prima di saldare i pezzi, quindi, questi vanno opportunamente puliti in modo da rimuovere sia lo strato superficiale di sporco e ruggine sia le particelle di ossido che sono riuscite a penetrare più in profondità nel materiale; per ottenere una pulizia adeguata ed efficace è richiesto l’uso di carta vetrata, spazzole di ottone o abrasivi di altro tipo. 

Se le superfici da saldare sono piccole allora si potrà eseguire la pulizia manualmente, ma sempre in maniera scrupolosa; per superfici più ampie, invece, è consigliabile l’uso di elettroutensili multifunzione o di levigatrici, in modo da sveltire il processo e renderlo più efficace.

Una volta che vi sarete assicurati di aver rimosso tutte le particelle visibili di ruggine, sporco e gli altri corpuscoli estranei dalle zone da saldare, è bene completare l’opera “lavando” queste ultime con acetone oppure con un prodotto specifico per la pulizia dei componenti elettronici. 

Queste sostanze, infatti, hanno un basso tenore di acidità e sono in grado di dissolvere tutte le particelle di ossido e sporco invisibili a occhio nudo, che potrebbero essere rimaste sulle superfici da saldare. Una volta eseguito il lavaggio, ovviamente, bisognerà asciugare con cura le zone in modo da rimuovere anche gli eventuali residui delle sostanze utilizzate.

 

Acquisire padronanza nei movimenti

Il bordo dei pezzi da saldare insieme, oltre a essere ben pulito va anche smussato, oppure angolato, a seconda del tipo di giunto da eseguire; i pezzi, poi, vanno accostati insieme e bloccati saldamente in posizione con dei morsetti, in modo da farli combaciare in maniera perfetta. 

Questo passaggio è molto importante in quanto serve a garantire continuità e linearità al giunto, e anche per evitare la formazione di “perline” sul cordone di saldatura; le perline, infatti, non sono altro che gocce di metallo fuso che si formano quando l’elettrodo viene mosso in maniera imprecisa oppure a una velocità incostante.

A parte l’ovvio inestetismo che ne deriva, dal momento che rendono immediatamente visibile il punto di giunzione, le perline rappresentano anche un fattore di rischio in quanto creano dei punti irregolari dove sporco e acqua, oppure particelle di umidità, tendono ad accumularsi con estrema facilità favorendo la successiva ossidazione del giunto.

Un altro rischio che deriva da un movimento improprio dell’elettrodo durante il processo di saldatura, specialmente sulle lamiere di spessore ridotto, è quello di bucare il materiale, rovinare i pezzi saldati e rendere vano il lavoro fatto fino a quel momento.

Prima di dedicarsi a lavori di una certa importanza, quindi, è bene fare molta pratica su pezzi di lamiera e profilati di recupero, in modo da acquisire la giusta manualità e padronanza nell’uso dell’attrezzatura.

 

Scegliere gli elettrodi giusti

La scelta del tipo di elettrodo da utilizzare costituisce un altro punto fondamentale per imparare a saldare correttamente il ferro. L’elettrodo è una bacchetta di metallo che viene fusa durante la saldatura, apportando così materiale al giunto; questa bacchetta possiede vari tipi di rivestimento che hanno effetti diversi, quindi la tipologia da impiegare varia sia in base al tipo di saldatura sia all’intensità di corrente richiesta per eseguirla.

In commercio si trovano elettrodi per saldatura che si diversificano sia in base al diametro dell’anima metallica sia per il tipo di sostanze usate nel rivestimento. Gli elettrodi cellulosici per esempio, che sono caratterizzati da un rivestimento di materiale organico, sono più indicati per le saldature che richiedono alte tensioni d’arco e un elevato grado di penetrazione; la posizione dei pezzi da saldare, inoltre, è un ulteriore fattore che può influire sulla scelta degli elettrodi. 

Le saldature in sopratesta, per esempio, sono quelle dove i pezzi da saldare si trovano più in alto rispetto alla testa del saldatore; in questo caso, di solito, vengono impiegati gli elettrodi con rivestimento basico in quanto sono in grado di lavorare con un bagno relativamente freddo.

Prima di affrontare una saldatura a elettrodo, quindi, e per fare in modo di ottenere i migliori risultati, bisogna documentarsi adeguatamente sulle varie tipologie di elettrodo rivestito e sulle loro applicazioni specifiche.

 

 

 

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