Come posare le piastrelle in bagno, in cucina e a parete

Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

Diamo un’occhiata ai materiali necessari alla posa in opera delle piastrelle e ad alcuni dei metodi più diffusi, in particolar modo per il rivestimento dei pavimenti.

 

Prima o poi arriva il momento in cui i rivestimenti di una o più stanze della casa, soprattutto quelli dei pavimenti, diventano troppo logori oppure del tutto inadeguati con l’arredamento, al punto che si rende necessario sostituirli.

Una delle alternative più economiche a una ristrutturazione completa, in questo caso, è quella di usare la vernice per piastrelle; applicare uno strato di pittura sui vecchi rivestimenti richiede meno tempo infatti, ma soprattutto una spesa minore rispetto alla loro sostituzione.

In questo caso il risultato può essere sicuramente accettabile, ma si tratta di una soluzione meno duratura, inoltre non sempre è applicabile e prima o poi arriva comunque il momento di dover sostituire le piastrelle. Un’altra opzione per risparmiare sulle spese di ristrutturazione, è quella di eseguire il lavoro da soli, in modalità fai da te, ma bisogna seguire delle procedure ben precise a seconda degli schemi di posa pavimenti che si ha intenzione di realizzare. Andiamo quindi a vedere in dettaglio come posare le piastrelle e con quali tecniche.

 

Materiale per piastrelle

Innanzitutto è importante partire dai materiali necessari per eseguire il lavoro, prestando particolare attenzione alla scelta delle piastrelle. La loro estetica deve accordarsi ai gusti personali e al tipo di ambiente in cui saranno posate; esistono infatti piastrelle che sembrano parquet e altre che sembrano marmo o addirittura pietra. L’aspetto più importante da valutare, però, rimane quello della resistenza all’abrasione.

Indipendentemente dalla loro tipologia, infatti, ogni tipo di piastrelle appartiene a una determinata classe di resistenza; le classi sono cinque e sono indicate numericamente a partire dalla classe 1, che è la meno resistente in assoluto, fino alla classe 5, che è la più resistente. Di solito le piastrelle appartenenti alle classi 1 e 2 vengono adoperate principalmente per rivestire le pareti, dal momento che non sono sottoposte a calpestio, mentre quelle delle classi 3, 4 e 5 sono piastrelle da pavimento. Quelle delle classi 3 e 4, nella fattispecie, sono adatte per bagni, cucine, salotti, camere da letto e terrazze, mentre quelle di classe 5 vanno bene per i pavimenti dei garage e degli esterni.

Altri materiali importanti per piastrellare sono gli adesivi e la malta per le fughe; per quanto riguarda le colle è importante sceglierle in base al tipo di ambiente dove saranno posate le piastrelle. A seconda dei casi, infatti, potrebbe essere necessario un collante resistente alle alte temperature oppure all’umidità; lo stesso discorso vale per la malta per fughe, che oltre ad avere proprietà antimuffa deve essere compatibile con il tipo di collante adoperato. Per questa ragione conviene acquistare entrambi i prodotti della stessa marca, stando attenti a rispettare le indicazioni di sicurezza e le istruzioni d’uso riportate sulle confezioni. La lista completa dei materiali include anche il livellante per pavimenti, lo stucco, il silicone, il fondo, il sigillante e il detergente per togliere le tracce di cemento.

La lista degli attrezzi, invece, è più lunga e include diverse spatole, di cui una di gomma e una dentata, distanziatori a croce, un rullo, un taglia-piastrelle e una pinza per piastrelle, una pinza per foro e dei profili per piastrelle, un secchio e un trapano miscelatore, la cazzuola, la cordicella da muratore e un metro pieghevole, un frattazzo, una spugna, un martello di gomma, un raschietto in gomma e uno per piastrelle, la pistola per silicone, la gomma per pulire le fughe, spugna e panno per pulire.

La preparazione del sottofondo

Dopo aver rimosso le vecchie piastrelle bisogna pulire il sottofondo con attenzione, eliminando completamente i residui del vecchio collante, dopodiché bisogna rimuovere la polvere, lo sporco e il grasso.

Una volta pulito, il sottofondo va livellato dove occorre usando il livellante, che deve essere lasciato essiccare completamente prima di correggere con lo stucco e stendere lo strato di fondo. Nel caso dei pavimenti della cucina e del bagno, poi, bisogna stendere anche uno strato di impermeabilizzante.

La preparazione del sottofondo è un’operazione che può richiedere diversi giorni quindi, ma non sempre è necessario eseguirla; infatti se le circostanze lo permettono è possibile posare le piastrelle direttamente su quelle vecchie, limitandosi a usare soltanto la colla.

 

Schemi di posa piastrelle

Prima di posare le piastrelle è opportuno scegliere lo schema da seguire, che può essere diagonale o parallelo rispetto al bordo delle pareti; di solito le piastrelle rettangolari vengono posate sempre in modo da essere parallele ai bordi, mentre quelle quadrate possono essere disposte anche diagonalmente. La tecnica di posa diagonale è molto più impegnativa però, e se non viene eseguita a regola d’arte è facile sbagliare, col rischio di compromettere l’intero lavoro e il materiale acquistato. Se siete alle prime armi nel campo del fai da te è consigliabile adottare la tecnica di posa in parallelo invece, che è molto più semplice da eseguire.

Il metodo di posa in parallelo consiste nel tracciare una linea di piastrelle che attraversi interamente la stanza partendo dal centro di una parete fino ad arrivare al centro di quella opposta, in modo da poterla usare come riferimento per la posa delle successive linee di piastrelle. Per orientare correttamente questa prima linea di piastrelle si può utilizzare la cordicella da muratore, tendendola da una parete all’altra lungo la direzione da seguire. Con questo metodo le piastrelle tagliate si troveranno ai bordi e daranno meno nell’occhio, soprattutto se coperte da mobilio o altre suppellettili.

Per allineare correttamente le piastrelle bisogna usare i distanziatori a croce, grazie ai quali sarà possibile mantenere anche l’uniformità nello spessore delle fughe; il taglia-piastrelle e la pinza, invece, serviranno a sagomare le piastrelle da collocare ai bordi.

Una volta che il collante avrà fatto presa e le piastrelle saranno ben salde al fondo, si potranno rimuovere i distanziatori e riempire le fughe con la malta che, come accennato in precedenza, deve possedere le stesse caratteristiche del collante. Se quest’ultimo è elastico, per esempio, allora anche la malta dovrà esserlo.

Le fughe tra le piastrelle e il battiscopa, invece, dovranno essere chiuse con il silicone sigillante applicato con l’apposita pistola, facendo attenzione a rimuovere gli eccessi; una volta terminato il lavoro, poi, si potranno ripulire le piastrelle con spugna e detergente.

 

 

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