Come funziona la pialla filo e spessore

Ultimo aggiornamento: 27.07.24

 

Vediamo da vicino com’è fatta e come funziona una delle macchine più importanti adoperate nella lavorazione del legno: la pialla combinata filo e spessore.

 

La pialla filo e spessore combina in un solo attrezzo le funzioni di due diverse macchine: la pialla a filo e quella a spessore; proprio per questa ragione è più comunemente nota come “pialla combinata”, o più semplicemente “combinata”.

I modelli disponibili sul mercato sono diversi ovviamente, soprattutto quelli destinati a uso professionale intensivo. Questi ultimi, a parte la piallatura a filo e a spessore, combinano anche ulteriori funzioni come quella di cavatrice, sega circolare e fresatrice verticale, o toupie; si tratta però di macchine caratterizzate da prezzi molto alti, che variano dai 1.000 ai 4.000 euro e oltre a seconda del modello scelto, della ditta produttrice e delle caratteristiche possedute.

Generalmente, però, la pialla filo e spessore più venduta è quella destinata alla fascia di utenza hobbistica; in questo particolare segmento di mercato, infatti, è disponibile una vasta gamma di modelli il cui costo oscilla dai 250 ai 1.000 euro. Il numero degli acquirenti, inoltre, è maggiore perché in questa fascia si concentrano sia i semplici appassionati di fai da te e gli hobbisti sia i piccoli artigiani e i professionisti che hanno volumi di lavoro ridotti, e che di conseguenza non hanno l’esigenza di acquistare attrezzature polifunzionali particolarmente costose, destinate all’uso intensivo e prolungato.

Nonostante l’ampia varietà dei modelli in commercio, e indipendentemente dalle diverse tipologie prodotte, le loro caratteristiche sono standard sia per quanto riguarda la struttura stessa delle macchine sia per il loro principio di funzionamento; vediamo quindi più da vicino com’è fatta e come funziona una tipica pialla filo e spessore.

 

Com’è fatta la pialla filo e spessore

Le dimensioni della macchina possono variare a seconda della sua tipologia, e infatti si possono trovare in commercio anche dei modelli da banco. È ovvio che più compatta e la pialla, però, e minori sono le dimensioni dei pezzi che è possibile lavorare, ma la struttura della stessa rimane grossomodo invariata.

Questa si divide in una parte superiore, dove viene eseguita la piallatura a filo, e una inferiore dove avviene quella a spessore. Al centro della struttura, e in comune alle due parti, si trova l’albero porta-coltelli, e cioè un cilindro metallico collegato a un motore elettrico; sull’albero vengono collocate a loro volta le lame che andranno ad asportare il legno durante la piallatura, chiamate appunto coltelli. Questi ultimi sono tenuti fermi in posizione mediante un cuneo metallico, la cui definizione tecnica è lardone.

La descrizione accurata dell’albero e del sistema di bloccaggio usato per le lame assume importanza in quanto potrebbe cambiare a seconda del tipo di macchina; quello che abbiamo descritto è il sistema più diffuso, ovviamente, ma ne esistono anche altri di concezione più recente. Questa premessa è importante perché i coltelli, periodicamente, devono essere rimossi dall’albero rotante al fine di essere sottoposti a manutenzione, quindi è bene conoscere in linea di massima com’è strutturata questa parte della macchina.

Nella parte superiore, quindi, si trova un lungo piano di lavoro diviso in due sezioni distinte, interrotte al centro dalla finestra da cui sporgono i coltelli; le sezioni sono definite di “entrata” e di “uscita” in riferimento al verso in cui il pezzo in lavorazione viene spostato sul piano. Entrambe le sezioni sono regolabili in altezza; ma mentre quella di uscita viene mantenuta a filo con la sporgenza massima dei coltelli, la sezione di entrata viene regolata in modo da trovarsi due o tre millimetri più in basso.

La parte superiore è completata dalla riga, ovvero la battuta laterale che funge da guida durante lo scorrimento del pezzo; la riga può essere regolata sia in larghezza sia in inclinazione, a seconda delle esigenze del caso.

Nella parte inferiore della macchina, invece, si trova un ulteriore piano di lavoro di dimensioni ridotte, definito appunto pianetto, anche questo regolabile in altezza; sempre nella parte inferiore, inoltre, ma ai due lati dell’albero porta-coltelli, sono collocati due rulli di trascinamento collegati anch’essi al motore elettrico. A completare la struttura, poi, ci sono le protezioni regolabili atte a schermare la finestra dalla quale sporgono i coltelli, in modo da evitare che l’operatore corra il rischio di ferirsi durante il lavoro.

 

Come funzionano le due parti

Ora che abbiamo descritto grosso modo com’è fatta una pialla a filo e spessore, capire come funzione e come usarla in maniera corretta diventa molto più semplice. La prima cosa da fare è regolare l’altezza dei piani di lavoro a seconda del tipo di piallatura da eseguire; una volta eseguito questo passaggio, poi, bisogna assicurarsi di posizionare adeguatamente lo schermo protettivo che va a “chiudere” l’accesso alla porzione dei coltelli che non viene coperta dal pezzo di legno da sottoporre a lavorazione.

A questo punto bisogna appoggiare il pezzo sul piano di lavoro dal lato che si desidera piallare, che sia la faccia o la costa, e seguendo rigorosamente il verso di entrata e uscita, che cambia a seconda se si sta piallando a spessore oppure a filo.

Durante la piallatura a filo l’operatore deve fare molta più attenzione; il pezzo, infatti, deve essere spinto con le mani e fatto scorrere sul piano di lavoro accompagnandolo fino a quando non attraversa completamente la finestra da cui sporgono i coltelli. Come se non bastasse, inoltre, quando la prima porzione del pezzo arriva sulla sezione di uscita, oltre che spingerlo bisogna esercitare anche una certa pressione sullo stesso, in modo da usare il piano di uscita come riferimento al fine di assicurare una finitura perfettamente liscia. In questo caso, quindi, il rischio di finire con le mani sulla finestra dei coltelli, se non si presta la dovuta attenzione, è molto più elevato.

La piallatura a spessore è molto più sicura invece, perché avviene nella parte inferiore della macchina e tenendo completamente schermata la finestra da cui sporgono i coltelli. In questo caso basta regolare l’altezza del pianetto e appoggiare il pezzo da lavorare sullo stesso, dal lato di entrata, per poi spingerlo verso il rullo di trascinamento che provvederà ad agganciarlo e spingerlo automaticamente, prima verso i coltelli e poi verso il secondo rullo di trascinamento, senza bisogno di ulteriori interventi da parte dell’operatore.

 

 

 

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4 COMENTARIOS

gianniperona

October 12, 2020 at 3:06 pm

Buon giorno, gentilmente vorrei sapere che spessore devono avere i “denti a spirale” del
rullo di trascinamento in una combinata

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Flavio EU

October 13, 2020 at 8:55 pm

Salve Gianni,

non più di 3 millimetri, altrimenti corri il rischio che lascino i segni dei “morsi” sul pezzo da trascinare; in ogni caso, se ti è possibile, sarebbe meglio sostituire il rullo dentato con un nuovo rullo ricoperto in gomma, proprio al fine di evitare il rischio di danneggiare i pezzi di legno durante il trascinamento.

Saluti

Team EU

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Gianni

October 14, 2020 at 7:53 am

Ottima idea, grazie, non potrei usare lo stesso albero 🎄 dentato? 🤔
Si trovano in commercio queste guaine? Un saluto e buon lavoro 😷

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Flavio EU

October 17, 2020 at 5:34 pm

Purtroppo non esistono le sole guaine, ma si trovano soltanto i rulli gommati; puoi provare a cercare su bricoutensili.com se ci sono quelli di ricambio adatti per il tuo modello specifico di pialla, oppure rivolgerti direttamente al venditore che te l’ha fornita.

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