Vediamo insieme alcune proposte interessanti per realizzare delle scarpiere fai da te, dai modelli più semplici fino a quelli con caratteristiche multifunzionali.
Forse non tutti sanno che la scarpiera è un mobile nato in Giappone; la pratica comune dei giapponesi di togliersi le scarpe prima di entrare in casa, infatti, sembra risalire addirittura all’età preistorica. Fu durante il periodo Heian però, cioè tra il 794 e il 1192 d.C., che cominciò a diffondersi l’uso della getabako, come veniva chiamata appunto in Giappone la scarpiera da esterno.
Quest’ultima non è altro che un armadietto in legno dalle dimensioni variabili a seconda del tipo di edificio in cui è collocata; l’armadietto è interamente suddiviso in piccole nicchie quadrangolari, ognuna delle quali in grado di accogliere un paio di scarpe. Alcune getabako sono dotate di antine che chiudono le singole nicchie, mentre altre sono del tutto aperte; in Giappone questi mobili si trovano soprattutto negli ingressi delle scuole, delle università e di altri edifici pubblici, in quanto le loro norme basilari di igiene impongono di non camminare negli ambienti interni usando calzature le cui suole hanno toccato l’esterno. Ovviamente non sono presenti proprio ovunque, ma si possono trovare comunque presso molti tipi di attività commerciali e sono onnipresenti nelle abitazioni private.
Non ci sono notizie sicure circa il periodo in cui la scarpiera ha cominciato a diffondersi anche in Occidente, molto probabilmente a causa del carattere controverso di questo accessorio. A causa della sua destinazione d’uso, infatti, col passare del tempo la scarpiera tende a ritenere ed emanare a sua volta il classico odore delle scarpe usate, e per questa ragione non è un accessorio amato da tutti.
Le tipologie in commercio
Indipendentemente dai pregi e dai difetti, è un accessorio molto utile e a riprova di ciò basta vedere la vasta gamma di modelli disponibili in commercio, variabili sia nella foggia e nelle misure sia per il materiale con cui sono realizzati. Il modello migliore dal punto di vista qualitativo è la classica scarpiera in legno, che è anche più costosa rispetto alla scarpiera in plastica o alla rastrelliera per scarpe a basso costo reperibile solitamente nei supermercati e nei negozi di casalinghi.
Tra le varie tipologie in commercio, ovviamente, la più diffusa è proprio quella della scarpiera economica; la maggior parte dei modelli disponibili nella fascia più bassa di mercato, infatti, costano talmente poco da risultare di gran lunga più convenienti rispetto a una qualsiasi soluzione alternativa fai da te. Si tratta però di scarpiere di qualità altrettanto bassa, spesso realizzate con materiali scadenti o riciclati; alcune sono addirittura costituite da un semplice telo da appendere alle pareti; il telo è a sua volta ricoperto di tasche, ognuna della misura adeguata a contenere un paio di scarpe.
Il prezzo tende a salire man mano che ci si avvicina ai modelli più elaborati, come le scarpiere girevoli per esempio, oppure ai mobili veri e propri, come la scarpiera a muro o quella armadio.
Esercizio ideale per gli hobbisti principianti
La ragione primaria per la quale si dovrebbe prendere in considerazione l’idea di realizzare una scarpiera fai da te non è tanto di natura economica quanto didattica. Questo tipo di accessorio infatti, nelle sue forme più semplici, rappresenta un ottimo esercizio per gli appassionati di bricolage e per gli hobbisti alle prime armi.
Il progetto di una scarpiera bassa a due ripiani di tipo classico, per esempio, è facile da realizzare anche scegliendo un materiale impegnativo come il legno massello; anzi, offre l’opportunità di fare pratica con gli elettroutensili, sia con quelli da taglio sia con le levigatrici, e di imparare a scegliere i nastri di carta vetrata più adatti per ottenere superfici ben rifinite.
Se i primi risultati saranno grezzi, poco male, la quantità di materiale adoperato per una scarpiera piccola non è tale da rappresentare un grosso problema in caso di errori, e mal che vada si potrà usare l’oggetto in casa propria invece di venderlo, oppure riciclarlo per ricavarne un oggetto di diverso tipo.
Le scarpiere più elaborate
Ogni buon progetto fai da te parte da uno schizzo schematico dell’oggetto che si intende realizzare, di conseguenza gli hobbisti più esperti e smaliziati possono cimentarsi nella realizzazione di scarpiere più elaborate, sia dal punto di vista estetico sia funzionale. Anche in questo caso i materiali utilizzabili sono diversi e vanno da quelli riciclati o di recupero, come i pallet o le cassette di legno, fino al legno massello e alla resina epossidica; le strutture tubolari non hanno un particolare appeal, invece, in quanto è possibile acquistare direttamente le scarpiere a rastrelliera a prezzi molto bassi.
Un’idea particolarmente elaborata ma estremamente versatile è quella di integrare la scarpiera all’interno di un altro mobile, raddoppiandone così la funzionalità e al tempo stesso nascondendola alla vista di eventuali ospiti; in questo caso la scarpiera può essere integrata in un puff per esempio, oppure nella parte inferiore di un divano.
Se invece possedete una cabina armadio spaziosa, allora potete prendere in considerazione l’idea di montare delle mensole al suo interno per fungere da supporto alle scarpe; questa soluzione è utile non solo a coloro che dispongono di cabine armadio spaziose, ma soprattutto a chi possiede molte scarpe.
La scarpiera elettronica
Le idee più interessanti sono quelle che coinvolgono la meccanica e l’elettronica; sì avete letto bene, elettronica, ma andiamo con ordine. Prima abbiamo parlato di scarpiere girevoli, si tratta di una variante di quella a muro; questa tipologia è derivata dagli espositori commerciali, ma è diventata di uso comune anche nella realizzazione di armadi e scarpiere. In questo caso la sezione dell’accessorio è cilindrica e le mensole al suo interno sono fissate su un perno centrale montato su cuscinetti a sfere, che permette loro di essere ruotate manualmente.
La scarpiera elettronica, invece, è un armadietto dotato di un vano interno a scomparsa montato su uno o più pistoni elettrici, che sono azionati mediante schede elettroniche Arduino programmate in base al tipo di scarpiera e al movimento che deve eseguire. Avete presente quegli armadietti futuristici e pieni di LED destinati agli appassionati dei videogames, che li usano per custodire i controller, i volanti per pc e altro hardware specifico per il gaming? Bene, provate a immaginare una versione analoga, con tanto di LED colorati, ma destinata a conservare le scarpe.
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