3 consigli su come lucidare l’alluminio annerito e ossidato

Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

Diamo un’occhiata ai metodi noti e meno noti per pulire gli oggetti in alluminio e mantenerli in buono stato, rimuovendo le tracce di ossido e l’annerimento naturale.

 

L’alluminio è un metallo caratterizzato da una discreta duttilità, una notevole morbidezza, leggerezza ed elevata resistenza all’ossidazione. Grazie ai suoi requisiti è adoperato per una vasta gamma di applicazioni ed è divenuto uno dei materiali più importanti nell’economia mondiale. Il suo utilizzo è vitale soprattutto nell’industria aeronautica, in quella aerospaziale e nel settore produttivo dei trasporti in generale; ma questo metallo viene adoperato per fabbricare innumerevoli prodotti diversi, dai dispositivi elettronici fino agli elettrodomestici e al pentolame.

La cucina, infatti, è uno degli ambienti domestici dove si può trovare la maggior concentrazione di oggetti fatti in alluminio: il forno, il frigorifero, il microonde, i frullatori, la macchina del caffè, le pentole e la moka, sono tutti realizzati con una percentuale più o meno sostanziale di questo materiale.

Nonostante le sue caratteristiche di leggerezza e resistenza, però, anche questo metallo è soggetto a scurirsi e macchiarsi col passare del tempo e con l’uso frequente, succede sia con le pentole sia con gli elettrodomestici; come dimostrano le opinioni sul forno whirlpool 6 senso riguardo l’annerimento delle parti interne realizzate in alluminio, tanto per fare un esempio.

La sua elevata resistenza all’ossidazione, infatti, è consequenziale alla naturale formazione di un sottilissimo strato di ossido sulle superfici esposte dell’alluminio, il quale funge da isolante ed impedisce all’ossigeno di penetrare nel metallo; anche se lo strato di ossido preservante che si forma in superficie è sottile, però, col tempo tende comunque a opacizzarsi e a scurirsi lentamente.

A seconda del tipo di oggetto e dell’uso a cui è destinato, inoltre, questo materiale può subire altri tipi di usura che ne rovinano l’aspetto e ne limitano la funzionalità, di conseguenza è importante pulire l’alluminio periodicamente, con una frequenza che varia a seconda delle necessità.

 

Come pulire l’alluminio con metodi tradizionali

Esistono tre modi per affrontare il problema: il primo consiste nel ricorrere alle tecniche di pulizia tradizionali, il secondo è quello di adoperare dei prodotti per pulire l’alluminio e il terzo è quello di fare ricorso a degli strumenti, manuali o elettroutensili. Tutte e tre le metodologie sono efficaci, ovviamente, e la loro scelta dipende soltanto dalle esigenze personali; quelle tradizionali, per esempio, hanno il pregio di essere di gran lunga più economiche rispetto alle altre, ma richiedono un maggiore impegno in termini tempo e sforzo fisico.

I quesiti più importanti, in questo caso, sono relativi soprattutto a come pulire l’alluminio delle pentole, e in particolar modo a come pulire le pentole bruciate esternamente; il metodo tradizionale, in questo caso, prevede l’utilizzo di una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio, oppure acqua e aceto.

Il bicarbonato va bene soprattutto quando bisogna rimuovere le macchie di calcare dall’alluminio, che tendono a formarsi quando le pentole non vengono asciugate bene con lo strofinaccio. Le soluzioni di acqua e aceto invece, oppure acqua e succo di limone, sono ottimi metodi per rimuovere le incrostazioni; in questo caso è bene bagnare le superfici di alluminio con la soluzione e lasciarla agire qualche minuto prima di strofinare, in modo da lasciarla penetrare a fondo nelle incrostazioni.

Se invece volete sapere come pulire la moka esternamente dalle macchie nere provocate dalla continua esposizione al fuoco, oppure come pulire l’alluminio anodizzato trascurato e particolarmente annerito, allora bisognerà usare soluzioni più “complesse”, come acqua, cenere e semi di lino per esempio, oppure acqua, aceto bianco e succo di limone.

La pulizia tradizionale costa poco quindi, visto che può essere fatta con sostanze facilmente reperibili in casa, ma richiede tempo e olio di gomito, soprattutto se l’alluminio è stato trascurato e presenta vistose incrostazioni o annerimenti.

 

Come lucidare l’alluminio con i prodotti specifici

Un’alternativa che può ridurre notevolmente i tempi di pulizia a fronte di un prezzo tutto sommato ragionevole, invece, è l’utilizzo dei detergenti o delle paste specifiche prodotte dalle ditte che operano nei settori della chimica e degli utensili. In commercio esistono diversi prodotti di vario tipo; uno dei più famosi in ambito domestico è il Sidol, un liquido generico per la pulitura dei metalli che può essere adoperato a tutto tondo, cioè va bene per tutte le superfici in alluminio indipendentemente dalla loro tipologia. L’unica raccomandazione, in questo caso, è quella di evitare di utilizzare questi prodotti per pulire l’interno delle pentole o della moka, per ovvie ragioni di igiene alimentare.

I prodotti chimici sono consigliati soprattutto per la pulitura e la lucidatura delle parti in alluminio di automobili e moto; di solito sono disponibili sotto forma di pasta cremosa oppure solida, da applicare con l’ausilio di strumenti specifici (come vedremo nel prossimo paragrafo). Uno dei più famosi in commercio è la pasta Iosso, adatta per tutti i tipi di metallo e per la vetroresina, ma si possono trovare anche prodotti più specifici come il Lucidal per esempio, destinato alla pulizia di persiane, serramenti e infissi in alluminio. Un altro prodotto generico che offre buoni risultati nella lucidatura alluminio è l’olio siliconico WD40, generalmente venduto in bombolette spray.

 

Come pulire l’alluminio con l’ausilio di strumenti e utensili

Il terzo e ultimo metodo di pulizia dell’alluminio prevede l’utilizzo di strumenti o attrezzature più o meno specifiche, in particolar modo utensili manuali ed elettroutensili. Se state pensando di adoperare la lavastoviglie, invece, fareste bene a cambiare immediatamente idea; l’alluminio in lavastoviglie, infatti, si rovina irrimediabilmente a causa delle reazioni chimiche tra l’ossigeno presente nell’acqua e lo zolfo dei detergenti. Per effetto di queste reazioni inoltre, a parte annerirsi, l’alluminio potrebbe rilasciare sostanze tossiche che andrebbero a depositarsi sulle altre stoviglie.

L’uso di spazzole o spugnette metalliche va bene nella pulizia delle pentole o della caffettiera, ma per i serramenti e altre superfici si può prendere in considerazione anche l’uso della carta vetrata a grana fine e delle paste lucidanti a cui abbiamo accennato nel paragrafo precedente, meglio ancora se passate con una levigatrice, a nastro per la carta abrasiva e orbitale per le paste lucidanti.

Le levigatrici orbitali e rotorbitali sono la scelta migliore ovviamente, in quanto offrono il vantaggio di poter adoperare sia i dischi in feltro e in lana per la lucidatura sia quelli abrasivi per la rimozione delle incrostazioni.

 

 

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