Saldatura: quali sono i potenziali rischi per la salute

Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

Le tecnologie di saldatura diventano sempre più evolute ed efficienti, purtroppo però sono incrementati anche i rischi per la salute degli operatori.

 

Il mestiere di saldatore espone l’operatore a una serie di problematiche e rischi, connessi in modo particolare con la specifica attività svolta. Soltanto in Italia è stato calcolato che sono circa un milione le persone che fabbricano prodotti metallici, attrezzature oppure macchine, e hanno a che fare tutti i giorni con i processi di saldatura.

Le stime però non tengono conto di tutti coloro che saldano per hobby, come gli amanti del bricolage o coloro che sono abituati a provvedere personalmente ai lavori di manutenzione e riparazione domestica; anche se esposti in maniera meno intensiva rispetto ai saldatori di professione, infatti, gli hobbisti sono comunque a contatto con i materiali e con i fumi prodotti dalle saldature.

Spesso e volentieri, anzi, proprio perché non si dedicano a questa attività in maniera professionale ma solo amatoriale, tendono a essere meno equipaggiati per quanto riguarda le dovute protezioni da impiegare; inoltre sono anche meno informati dal punto di vista dei potenziali rischi per la salute e, di conseguenza, su come comportarsi per attuare una corretta prevenzione. Operando in ambienti domestici poi, è ancor più probabile che il rischio di inalare i fumi e le polveri di saldatura venga esteso anche ai familiari e alle persone che vivono nelle immediate vicinanze.

 

Le problematiche 

L’evoluzione della tecnologia di saldatura ha portato a un incremento esponenziale non soltanto dei pericoli, ma anche delle tipologie di rischio, e questo soprattutto a causa dei nuovi metodi. Parliamo in particolare delle saldature MIG, MAG e TIG che utilizzano diversi tipi di materiali e gas, ma procediamo con ordine in modo da comprendere meglio la reale portata del problema, a partire dalle conseguenze specifiche sulla salute.

 

 

Gli effetti possono essere di due tipi, cronici o acuti, e possono generare problemi respiratori, non respiratori o di entrambe le nature. I problemi respiratori sono causati soprattutto dai fumi e dalle polveri che si producono durante la saldatura; mentre quelli non respiratori sono causati da altri fattori, ma per ora ci concentreremo su quelli connessi all’inalazione di fumi e polveri.

I fumi sono prodotti dalla fusione di metalli quali alluminio, cadmio, cromo, ferro, piombo, zinco, tungsteno, rame, manganese, titanio, nichel, molibdeno e fluoruri; il metodo a elettrodo rivestito è quello che produce la maggiore emissione di fumi, e dal momento che le saldatrici inverter (ecco i migliori modelli) più vendute sono proprio quelle a elettrodo, i rischi connessi interessano un maggior numero di operatori, sia professionali sia amatoriali. 

Le polveri, invece, sono derivate soprattutto dalle moderne saldature a filo continuo, quindi di tipo TIG-MIG-MAG, soprattutto quando vengono eseguite con l’ausilio di bacchette di materiale d’apporto. Dal momento che queste tecniche di saldatura sono più recenti e anche più complesse, però, la percentuale di persone esposte è minore in quanto concentrata quasi esclusivamente nella fascia dei saldatori di professione.

 

La febbre da fumi metallici

Gli effetti respiratori acuti sono rappresentati soprattutto dalla cosiddetta febbre da fumi metallici, i cui sintomi iniziano a manifestarsi a distanza di 4 o 8 ore dall’esposizione e sono analoghi a quelli di una normale sindrome influenzale. 

L’ulteriore rischio acuto connesso all’inalazione dei fumi di saldatura, ma di natura più seria, è un decremento delle funzioni respiratorie, in particolare dei volumi polmonari, dei flussi massimi espiratori e del transfer del monossido di carbonio. 

Per quanto riguarda gli effetti respiratori cronici, invece, i fumi possono causare infezioni respiratorie, asma, pneumoconiosi e fibrosi polmonare, ovvero la comparsa di piccoli noduli negli alveoli polmonari, dovuti all’accumulo di ossidi metallici prodotti da almeno 15 anni di esposizione ai fumi di saldatura, bronchite cronica, broncopneumopatie croniche ostruttive e, nei casi più gravi, cancro polmonare.

 

Le altre tipologie di problemi 

Gli effetti non respiratori, invece, possono essere causati dall’esposizione a elettricità e campi elettromagnetici, alla luce generata dall’arco voltaico, al calore, rumore e vibrazioni generati durante il lavoro, all’occasionale deiezione di scorie e metallo fuso, alla decomposizione di particolari prodotti chimici, come sgrassanti, lubrificanti, oli e vernici, o più semplicemente all’abitudine di acquisire scorrette posture di lavoro o di essere negligenti per quanto concerne l’applicazione delle norme di sicurezza relative all’equipaggiamento di protezione.

Gli effetti non respiratori acuti più comuni, quindi, sono le ustioni e le elettrocuzioni dovute a calore ed elettricità, foto-dermatiti da UV sulla cute non protetta, infiammazioni sistemiche e foto-cheratocongiuntiviti causate dall’esposizione allo spettro UV della luce generata dall’arco voltaico. Le zone maggiormente interessate da questi problemi sono gli occhi e la cute, soprattutto se non vengono adeguatamente protette.

Gli effetti non respiratori cronici, invece, sono di gran lunga più pericolosi in quanto possono colpire virtualmente un qualsiasi apparato del corpo, da quello locomotore fino a quello riproduttivo, per non parlare poi del sistema nervoso, linfatico o cardio-circolatorio. La loro maggiore pericolosità, inoltre, è dovuta soprattutto al fatto che i sintomi spesso insorgono soltanto dopo decenni di esposizione alle cause.

Il manganese, per esempio, è potenzialmente neurotossico se inalato in elevate concentrazioni, e insieme al piombo e all’alluminio è sospettato di causare addirittura sintomi psichiatrici nei lavoratori esposti. I saldatori di acciai altamente legati, invece, sono particolarmente soggetti a una limitazione della dose giornaliera di sperma e della sua qualità, quindi sono più sensibili ai rischi concernenti l’apparato riproduttivo.

Le vibrazioni, invece, possono causare seri danni all’udito compromettendo la capacità di percezione al di sopra o al di sotto di determinate soglie di frequenza, mentre i campi elettromagnetici, per quanto rappresentino un rischio molto blando per l’organismo, possono comunque portare a fenomeni di irritazione delle cellule muscolari e nervose.

 

 

Massima attenzione in ogni momento

È bene quindi operare sempre entro i parametri di sicurezza e utilizzando l’apposito abbigliamento di protezione: tuta, guanti, scarponi e casco da saldatore, senza dimenticare una mascherina di protezione per le vie respiratorie dotata di appositi filtri antiparticolato. Ai saldatori di professione, inoltre, è consigliabile sottoporsi periodicamente a esami specifici con prelievi di sangue e urine, volti a scoprire l’eventuale presenza nell’organismo delle sostanze che abbiamo citato nell’articolo, in modo da attuare un minimo di prevenzione.

 

 

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2 COMENTARIOS

Severino

May 24, 2021 at 9:40 am

Buongiorno ho 55anni e dopo una saldatura ho avuto problemi a occhio.diagnosi dopo angio con contrasto(da 30anni saldo)corioretinopatia sierosa centrale .a oggi son stato a casa per 20gg perché vedo sfalzato e altro.Se rientro e saldo avrò i problemi?Si da che la csc va via dopo 1/3 mesi o più. MA nelle recidive perdi la vista se va male
Grazie e buona giornata

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Flavio EU

May 29, 2021 at 7:28 pm

Salve Severino,

tanto per cominciare dovresti usare una maschera migliore a protezione degli occhi, saldare è un’attività oltremodo rischiosa per la salute e non si dovrebbe assolutamente risparmiare sulla spesa d’acquisto dei dispositivi di protezione personale. Per quanto riguarda la tua domanda, invece, dovresti farla direttamente al tuo medico, anche se in realtà ci sembra di capire che in cuor tuo conosci già la risposta. La CSC richiede una lunga convalescenza e se ritorni a saldare prima del dovuto allora corri grossi rischi; davvero ti conviene farlo?
A questo punto rivolgerti al medico mi sembra la cosa più sensata da fare; se necessario puoi anche rivolgerti a un consulente del lavoro, oppure a un patronato, per sbrigare eventuali pratiche mediche necessarie per allontanarti temporaneamente dal lavoro.

Saluti

Team EU

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