Quali sono le operazioni di tornitura?

Ultimo aggiornamento: 27.07.24

 

Il tornio è uno strumento versatile che trova impiego nelle applicazioni più disparate. Andiamo a osservare più da vicino cosa permette di fare questo tipo di attrezzatura.

 

Il tornio è uno dei primi utensili “complessi” realizzato dall’uomo, almeno a livello concettuale, ed è nato subito dopo la scoperta della ruota, della quale è una derivazione diretta.

I primi esemplari realizzati risalgono alla preistoria, infatti, e ovviamente ci riferiamo ai torni da vasaio; le reali potenzialità di questo utensile, però, sono rimaste estremamente limitate per quanto riguarda le applicazioni fino a quando l’utensile non è stato finalmente motorizzato. Il tornio da vasaio manuale e altri esemplari tradizionali per usi specifici sopravvivono ancora oggi infatti, ma la maggior parte dei torni moderni ormai, sono tutti dotati di motore ed equipaggiati con componenti elettroniche di controllo.

 

Come funziona

Nei modelli tradizionali come il tornio da vasaio, o tornio per ceramica come viene spesso definito, il movimento rotatorio avviene intorno all’asse verticale; il pezzo da lavorare, e cioè la massa di argilla, viene collocata sulla ruota la quale viene fatta girare più o meno velocemente in modo da sfruttare il moto rotatorio per facilitare la modellazione del vaso. Le applicazioni del tornio da vasaio, di conseguenza, si riducono essenzialmente alla modellazione dell’argilla e alla successiva decorazione della stessa.

 

 

Con il progresso tecnologico e l’invenzione di nuove leghe metalliche sempre più robuste e resistenti, nonché dei motori elettrici e a induzione, il tornio ha trovato tutta una serie di nuove e importanti applicazioni, sia in ambito artigianale e domestico sia in campo professionale e soprattutto industriale. La prima rivoluzione, specialmente in ambito industriale, si è avuta grazie agli sviluppi dell’ingegneria meccanica è stato creato il tornio parallelo, in cui il movimento di rotazione è stato trasferito dall’asse verticale a quello orizzontale.

Il tornio parallelo, infatti, permette un tipo di lavorazione dove il pezzo, invece di essere appoggiato su una piattaforma planare, viene collocato e messo in rotazione longitudinalmente tra due contropunte. Questa caratteristica, insieme all’impiego del motore, ha reso possibile lavorare anche altri materiali oltre all’argilla, in particolar modo il legno per esempio, così come le materie plastiche, i metalli e addirittura vetro e cristallo.

 

La creazione dell’oggetto

Tutte le operazioni di tornitura culminano quindi in un unico processo creativo, che è sostanzialmente la modellazione di un pezzo dal quale, grazie a un movimento rotatorio ad alta velocità, viene asportato del materiale con l’ausilio di uno scalpello o di un altro utensile di taglio. Di conseguenza sia quelli destinati all’uso hobbistico, che tra l’altro sono i torni più venduti in quanto il fai da te rappresenta uno dei segmenti di mercato più ampi, sia quelli impiegati in ambito professionale, vengono utilizzati per operazioni come la sgrossatura, la levigatura, la lucidatura e la verniciatura di pezzi di vario genere e materiale.

Questo vale per tutti gli esemplari di tornio a prescindere dalle dimensioni, ovviamente, e le differenze stanno soltanto nell’ambito di utilizzo, i torni paralleli sono impiegati tanto dagli hobbisti quanto dai professionisti infatti. In ambito industriale, però, dove è richiesta la lavorazione o la rettifica di pezzi di notevoli dimensioni, vengono impiegati torni giganteschi, ma sono usati prevalentemente dall’industria pesante, dall’industria aerospaziale e nei cantieri navali.

Hobbisti come gli appassionati di modellismo, invece, sono soliti usare torni di piccole dimensioni adeguati alla scala di misura dei pezzi da lavorare; lo stesso vale per quanto riguarda gli artigiani e i professionisti.

 

Le varie tipologie di lavorazione

Un’altra particolare serie di operazioni di tornitura sono la filettatura, la foratura e l’alesatura, che sono finalizzate alla creazione e rettifica di pezzi destinati alla meccanica di precisione.

La filettatura, nota anche come impanatura, è in ogni caso un’operazione di asportazione di materiale, ma a differenza della semplice asportazione finalizzata alla modellazione di un singolo pezzo, la filettatura ha come scopo la creazione di una forma atta a creare un accoppiamento tra due pezzi distinti e separati, ragion per cui richiede un’estrema precisione e il rigoroso rispetto delle misure a livello millimetrico perché l’accoppiamento è di tipo elicoidale e deve fare in modo da far combaciare perfettamente i due pezzi senza creare giochi o impedimenti.

La filettatura va quindi eseguita esternamente su un pezzo e internamente su un altro; la filettatura esterna, di conseguenza, serve a realizzare le viti, mentre la filettatura interna è chiamata madrevite e di solito viene eseguita su pezzi di forma anulare o esagonale, come per esempio i dadi.

La foratura serve a praticare appunto dei fori, la cui forma può essere conica o cilindrica e il cui diametro può andare dai pochi millimetri fino a svariati centimetri, a seconda del pezzo da lavorare; l’alesatura, invece, è un’operazione che avviene dopo la foratura, in quanto ha come scopo ultimo la rettifica del diametro e della linea assiale dei fori. 

Per la creazione di determinati tipi di pezzi, come i dadi a cui abbiamo accennato in precedenza, devono essere necessariamente eseguite tutte e tre queste operazioni, per giunta nel corretto ordine di successione, e cioè foratura, alesatura e filettatura; se il pezzo deve essere rettificato, invece, allora si pratica soltanto l’alesatura o la filettatura.

 

 

I casi particolari

Il tornio (i migliori modelli) rende possibili anche ulteriori operazioni, inoltre, ma sono di un tipo altamente specializzato e per questo motivo i torni impiegati sono realizzati secondo caratteristiche ben specifiche che ne limitano l’applicazione a determinati campi.

Un classico esempio è rappresentato dal tornio per incisioni fonografiche, noto anche come fonoincisore, il quale è progettato e impiegato esclusivamente per incidere le matrici che saranno poi utilizzate come master nella produzione in serie dei dischi di vinile. È quasi superfluo aggiungere che, di conseguenza, i fonoincisori sono impiegati esclusivamente nell’industria discografica musicale.

Anche il tornio a copiare rientra nella categoria degli esemplari a uso specifico, e infatti è una particolare variante del tornio impiegata per la produzione in serie di pezzi identici tra loro, basati su un prototipo lavorato in precedenza. A questi torni sono applicati dei meccanismi aggiuntivi speciali che permettono loro di riprodurre in maniera esatta la forma e le fattezze del pezzo prototipo.

 

 

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2 COMENTARIOS

argent

February 21, 2022 at 11:33 am

veramente un bel sito descritto in maniera egregia grazie dell’aiuto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Flavio EU

February 22, 2022 at 1:40 pm

😉

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