Principale vantaggio
La troncatrice radiale modello 733, prodotta dalla ditta italiana Femi, è destinata in prevalenza all’uso hobbistico e amatoriale non intensivo. Il suo maggior pregio consiste soprattutto nel motore elettrico a induzione, che la rende estremamente silenziosa e quindi ideale a operare anche in ambienti domestici.
Principale svantaggio
L’accesso al sistema di chiusura del piano di lavoro è scomodo e il movimento di ritorno della sega poco fluido; come capita spesso agli elettroutensili di fascia amatoriale, inoltre, bisogna rettificarla per incrementare la precisione.
Verdetto 9.8/10
La troncatrice radiale Femi 733 si è rivelata un’ottima macchina per l’uso amatoriale non intensivo; a parte il prezzo accessibile, è apprezzata soprattutto per la sua silenziosità.
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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Prodotto italiano di qualità per hobbisti e amatori
La ditta italiana Femi è stata fondata nel 1967 e, in oltre 50 anni di attività, ha acquisito una certa rilevanza sul mercato europeo e intercontinentale. La sua fama si è consolidata soprattutto presso la fascia di utenza amatoriale e hobbistica, che rappresenta il target principale al quale sono destinati i suoi elettroutensili.
Le linee di produzione principali della ditta Femi sono tre: una specifica per il taglio del metallo, una per il taglio del legno e una per le macchine destinate alla levigatura e alla smerigliatura; il modello 733 è una troncatrice radiale, e appartiene appunto alla linea degli elettroutensili per il taglio del legno.
Tra i diversi apparecchi disponibili nella fascia hobbistica (ecco la nostra lista dei migliori modelli) la Femi 733 è uno dei più richiesti; le ragioni principali del suo successo di mercato sono il prezzo, decisamente vantaggioso rispetto alla media, e l’estrema silenziosità garantita dall’utilizzo di un motore elettrico a induzione.
Robusta e potente quanto basta
Il vantaggio principale derivante dal possedere un motore silenzioso, infatti, è particolarmente apprezzato dagli amanti del fai da te. Dal momento che questi ultimi operano spesso in ambiente domestico, infatti, nei garage o in stanze attrezzate apposta per fungere da piccolo laboratorio artigianale, il motore a induzione permette di contenere le emissioni sonore e consentire l’utilizzo della sega in ambienti altrimenti inconciliabili.
Oltre alla silenziosità, inoltre, il motore a induzione provvede a fornire anche un ottimo livello di potenza all’utensile: ben 1.300 Watt, grazie ai quali genera una velocità di rotazione di 2.850 giri al minuto; quanto basta per consentire il taglio agevole di pezzi di legno dalle essenze di media durezza.
Questa troncatrice può tagliare anche legni più duri ovviamente, come il noce per esempio, e di spessore consistente, ma ovviamente richiede maggior tempo e un’attenzione particolare a non spingere troppo sulla lama, in modo da non farla rallentare durante il taglio, sottoponendo il motore a sforzi eccessivi.
Dal punto di vista strutturale, invece, la Femi 733 non ha nulla da invidiare alle troncatrici prodotte dalle ditte più blasonate del settore, anzi, per determinati versi risulta addirittura alla pari. La struttura principale è interamente realizzata in alluminio pressofuso, e l’assemblaggio risulta nettamente migliore; i casi di imprecisione dovuti a difetti di montaggio, infatti, sono estremamente ridotti rispetto ai modelli analoghi prodotti dalla concorrenza, e sono comunque risolvibili apportando rettifiche minime.
Doppia modalità di utilizzo
Un’altra particolarità della troncatrice radiale Femi 733 è data dalla sua duplice modalità di utilizzo; a differenza di altre troncatrici, infatti, il gruppo lama-motore basculante è dotato di un ulteriore piano di lavoro che, quando la lama è completamente abbassata, può essere usato come nelle seghe circolari da banco, rivelandosi estremamente utile quando bisogna tagliare pezzi di legno con spessori ridotti.
Proprio questo aspetto, però, è alla base dell’unica limitazione di una certa rilevanza presente nella Femi 733: il sistema di blocco del piano di lavoro e il peso complessivo di quest’ultimo.
Per quanto riguarda il sistema di blocco, questo è collocato posteriormente, in una posizione alquanto scomoda e poco pratica in termini di accessibilità. Il peso del piano di lavoro superiore, invece, incide sulla fluidità di movimento del braccio a cui è collegato il gruppo lama-motore.
Quest’ultimo è infatti collegato a una molla che dovrebbe facilitare il sollevamento della lama, e portarla fino alla massima altezza anche quando l’operatore lascia libera l’impugnatura; a causa del peso che grava sulla molla, però, questo non accade e bisogna assicurarsi di accompagnare fino a fondo corsa il braccio, mantenendo la presa sull’impugnatura.
Tutto sommato, però, si tratta di difetti di scarsa entità che non tolgono nulla alla funzionalità della troncatrice Femi, e che non pregiudicano le sue ottime prestazioni.
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