Come funziona la saldatrice a filo

Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

Quello a filo è divenuto ormai il metodo di saldatura più diffuso; scopriamo insieme perché, come funziona e quali sono i vantaggi che ha introdotto.

 

Origine e caratteristiche dei metodi di saldatura MIG/MAG

La saldatura a filo, nota anche come saldatura a filo continuo, è un procedimento che è stato messo a punto durante la Seconda Guerra Mondiale, quando l’industria aeronautica americana cercava un modo per alleggerire ulteriormente le cellule degli aerei e renderli più prestanti e veloci.

Da pochi anni, infatti, era stata brevettata la lega di alluminio aeronautico, la quale consentiva di incrementare la resistenza strutturale degli aerei senza incidere troppo sul peso; l’unico problema era rappresentato dai rivetti di acciaio usati per tenere insieme le varie parti della fusoliera e delle ali. La saldatura a filo venne quindi messa a punto proprio per poter assemblare gli aerei senza ricorrere all’utilizzo dei rivetti a caldo, riducendo drasticamente il peso.

 

 

I vantaggi della saldatura a filo

Questo fu possibile in quanto le saldature eseguite con il metodo a filo continuo sotto protezione di gas, semplificato con la sigla MIG/MAG, risultarono di qualità superiore rispetto a quelle a elettrodo. In queste ultime, infatti, viene prodotta una maggiore quantità di scorie, che vanno a contaminare il bagno di saldatura, mentre in quelle a filo il bagno di saldatura viene protetto da un gas che fa da isolante; di conseguenza le saldature MIG/MAG risultano molto più efficienti in termini di tenuta e resistenza alle torsioni.

Un ulteriore vantaggio introdotto dal metodo di saldatura MIG/MAG è rappresentato dall’incremento della riproducibilità e della produttività; dal momento che il filo viene erogato in forma continua non bisogna interrompere spesso il lavoro, come invece impone il metodo di saldatura a elettrodo, in quanto quest’ultimo si consuma e deve essere sostituito molto spesso.

Come conseguenza, a partire dagli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, la produzione annua di saldature è andata aumentando esponenzialmente, sia per l’introduzione del nuovo metodo di saldatura a filo sia grazie alla riduzione dei costi dei prodotti di elettronica, che a sua volta ha portato a una riduzione dei prezzi degli impianti di saldatura, favorendo la loro diffusione anche in campo artigianale e hobbistico oltre che professionale e industriale.

 

Il principio di funzionamento MIG/MAG

Alla luce di quanto abbiamo discusso nel paragrafo precedente, quindi, non è difficile capire come mai, tra tutti i modelli attualmente il commercio, la saldatrice più venduta è proprio la MIG/MAG, o saldatrice a filo come viene comunemente chiamata in ambito hobbistico; ma come funziona nello specifico questo tipo di saldatrice? E soprattutto, è alla portata di un saldatore alle prime armi?

Come accennato prima, dal punto di vista puramente economico le saldatrici a filo sono ormai facilmente accessibili anche per i saldatori principianti e per gli appassionati del fai da te; in termini di perizia e abilità richieste, però, sono abbastanza diverse dalle saldatrici a elettrodo.

Le sigle MIG e MAG, stanno rispettivamente a significare Metal-arc Inert Gas e Metal-arc Active Gas, descrivono cioè un metodo di saldatura ad arco in cui il bagno di metallo fuso viene protetto da una cappa di gas, che può essere inerte o attivo a seconda del tipo di rivestimento del filo. Quest’ultimo sostituisce l’elettrodo e la relativa pinza, in quanto viene erogato in forma continua dalla saldatrice, non appena l’operatore attiva la torcia di saldatura; questa consiste in una sorta di cannello dalla cui estremità fuoriesce il filo.

 

Le difficoltà del metodo

A seconda del tipo di saldatrice e della fascia economica di appartenenza, la torcia può essere predisposta per la sola erogazione del filo oppure composta in modo da alloggiare anche l’ugello di emissione del gas di protezione, e quindi il relativo attacco per una bombola di gas. 

Questo particolare tipo di saldatrice a filo, però, proprio per il fatto di dover essere collegata a una bombola di gas oltre che alla rete elettrica, è più difficile da gestire e soprattutto da trasportare, ragion per cui è usata prevalentemente in ambito professionale, come installazione fissa nelle officine e nei laboratori di meccanica e carpenteria, e in ambito industriale all’interno dei grandi cantieri.

Le saldatrici a filo di classe hobbistica invece, essendo più economiche, sono solitamente dotate di torce che hanno la sola funzionalità dell’estrusione del filo per la saldatura, quindi il gas di protezione va aggiunto utilizzando gli appositi tubicini di vetro che si trovano in commercio; paradossalmente, quindi, le saldatrici professionali risultano più semplici da usare perché con una sola mano l’operatore accosta sia il filo sia il flusso di gas al punto di saldatura.

Nelle saldatrici a filo di tipo hobbistico, invece, l’operatore è costretto a usare entrambe le mani, una per controllare la torcia con il filo e l’altra per versare il gas sul bagno di saldatura, accostando allo stesso l’estremità del tubicino. Di conseguenza, eseguire l’operazione in modo da far scoccare l’arco, ma al tempo stesso evitare che il filo o il contenitore del gas entrino in contatto tra loro o con il bagno di saldatura, richiede una maggiore abilità e coordinazione delle mani.

 

 

Le applicazioni domestiche

Nonostante il metodo sia più complesso e richieda una maggiore abilità, la saldatura a filo si è ormai diffusa anche in ambito domestico, perché una volta acquisita la giusta manualità i risultati offerti sono superiori sotto tutti gli aspetti. L’ulteriore impulso alla loro diffusione, inoltre, è dato dal maggiore impiego di materiali e leghe metalliche di nuova generazione, come l’alluminio per esempio.

Oggi è possibile acquistare una buona saldatrice a filo da 30 a 90 Ampere con una spesa minima compresa tra i 100 e i 200 euro, mentre il prezzo di una saldatrice a filo professionale dai 200 ai 250 Ampere può oscillare dai 1.000 ai 1.500 euro circa, a seconda del modello scelto.

Le limitazioni di resa imposte in ambito domestico non toccano la versatilità d’uso dell’impianto di saldatura, che spesso e volentieri oltre alle saldature a filo è in grado di eseguire anche quelle a elettrodo, ma dalla potenza d’installazione stessa che non permette di saldare pezzi di metallo dallo spessore troppo elevato. In compenso, però, le saldatrici a filo hobbistiche sono ideali per saldare lamiere, profilati e tubolari metallici di pochi millimetri di spessore; quindi hanno un’ottima resa nei lavori di riparazione e nella creazione di telai, supporti, oggetti e perfino utensili di vario tipo.

 

 

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