Esaminiamo più da vicino gli elettroutensili che rivestono una particolare importanza nella lavorazione del legno, sia in ambito professionale sia hobbistico.
1. La sega a nastro
L’attrezzo più importante per la lavorazione del legno è di certo la sega a nastro, in quanto è deputata nello specifico al taglio di pezzi dallo spessore elevato, dai 15 ai 50-60 centimetri e anche oltre, a seconda del tipo di macchina.
Le seghe a nastro, infatti, sono adoperate soprattutto nei laboratori di falegnameria e carpenteria; con queste macchine è possibile tagliare non soltanto spessori molto consistenti, ma anche pezzi di legno molto lunghi, in modo da realizzare travi, centine, e altri elementi destinati prevalentemente alle costruzioni edili, nonché pezzi destinati alla costruzione di mobilio o altre suppellettili per arredamento.
Questo tipo di sega utilizza lame lunghe e sottili, a “nastro” appunto, saldate alle estremità; la lama viene montata su due pulegge, una delle quali è collegata a un motore elettrico che imprime il movimento di rotazione. Si tratta quindi di una macchina stazionaria dove è il pezzo a dover essere spinto contro la lama in modo da eseguire il taglio.
Esistono però anche seghe a nastro di dimensioni compatte, e addirittura mini, progettate apposta per l’uso artigianale e hobbistico. Queste hanno un prezzo di gran lunga più accessibile rispetto alle grosse macchine stazionarie destinate all’impiego professionale, e quindi sono alla portata anche dei principianti e degli amanti del fai da te in generale, a prescindere dal livello di esperienza.
2. Seghe da banco e troncatrici
Apparentemente potrebbero sembrare due attrezzature diverse, ma entrambe queste macchine sono usate per lo stesso scopo, ovvero il taglio di pezzi di legno con spessore massimo di 14-15 centimetri.
Sia la sega da banco sia la troncatrice radiale, infatti, usano una lama circolare dal diametro variabile dai 190 ai 250 millimetri circa, a seconda del modello scelto, e le differenze fondamentali tra le due tipologie di attrezzo sono solo di tipo strutturale.
Nella sega da banco la lama è inserita nel corpo principale dell’utensile insieme al motore, e solo una piccola porzione della stessa fuoriesce superiormente dal piano di lavoro. La lama quindi si trova in posizione fissa e il pezzo deve essere spinto contro la stessa, con l’ausilio di prolunghe d’appoggio, inoltre, è possibile tagliare pezzi di legno di lunghezza superiore ai 60 centimetri.
Nelle troncatrici radiali invece, avviene l’esatto opposto; la lama e il motore sono montati su un braccio sollevabile posto superiormente rispetto al piano di lavoro, su quest’ultimo viene fissato il pezzo da tagliare, il quale rimane immobile mentre la lama viene calata e il braccio spostato avanti e indietro per eseguire il taglio. Di conseguenza la lunghezza massima dei pezzi non può essere superiore ai 50-60 centimetri.
A differenza delle seghe a nastro inoltre, che eseguono solo tagli perpendicolari, sia le seghe da banco sia le troncatrici possono eseguire tagli inclinati fino a 45 o 50 gradi, a seconda del modello.
3. La fresatrice
Le fresatrici sono impiegate per una vasta gamma di applicazioni, soprattutto per quanto riguarda la lavorazione del legno, in quanto al posto della lama utilizzano un’ampia varietà di frese intercambiabili a seconda del lavoro da eseguire.
Grazie a questo utensile si possono realizzare bordi finiti, scanalature, fessure e tasche continue per giunzioni a incastro, modanature, decorazioni più o meno complesse, rifilature, incavi, arrotondamenti e in alcuni casi perfino forature, alesature e rettifiche.
A parte le macchine stazionarie di grandi dimensioni, utilizzate in ambito industriale, esistono anche fresatrici destinate all’uso artigianale e hobbistico; fra queste ci sono le fresatrici verticali, le fresatrici orizzontali, le microfresatrici e i router.
Per quanto riguarda le applicazioni hobbistiche in particolare, una buona fresatrice deve essere compatibile con frese il cui gambo ha un diametro di almeno 6, 8 e 10 millimetri, in quanto le frese con i gambi a partire dai 12 millimetri in su sono usate soltanto per le lavorazioni più impegnative.
4. Il traforo
I trafori sono impiegati prevalentemente a livello hobbistico e artigianale, in quanto permettono la lavorazione dei pannelli di legno massiccio, multistrato e MDF dello spessore variabile dai 2-3 millimetri fino ai 5-6 centimetri al massimo.
Esistono sia trafori manuali, i classici archetti, sia trafori elettrici, che sono delle macchine stazionarie di dimensioni compatte. Sono solitamente adoperati per la realizzazione di oggetti d’arredo e artistici in legno, come sculture, modellini, puzzle, giocattoli artigianali e molto altro ancora, ma vengono impiegati anche per la restaurazione dei mobili d’epoca e per i piccoli lavori di manutenzione e ristrutturazione domestica.
Le lame utilizzate dal traforo sono molto sottili e hanno una lunghezza massima di 130 millimetri; a seconda del numero di denti posseduti, però, possono essere in grado di tagliare anche altri materiali a parte il legno, come la plastica e i metalli non ferrosi.
5. Asce, scalpelli e altri utensili manuali
Gli utensili manuali per la lavorazione del legno sono numerosi, e si differenziano in base al tipo di lavorazione da effettuare; in questa categoria, di conseguenza, rientrano tutti i tipi di sega manuale, le asce e i cunei, nonché i bulini, gli scalpelli, gli alesatori e altri strumenti destinati ai lavori di precisione.
È proprio a causa di questi ultimi che abbiamo voluto menzionarli nel nostro articolo; la lavorazione del legno, infatti, se praticata a scopo prettamente artistico raramente richiede l’uso di elettroutensili complessi. Coloro che hanno la passione di scolpire e intagliare il legno, per esempio, trovano molta più utilità in una serie di scalpelli piuttosto che in una fresatrice o in una sega a nastro.
Seghe e segacci manuali, inoltre, possono servire egregiamente per il bricolage e la costruzione di piccoli mobili per la casa, come tavolini, sedie, sgabelli e altre suppellettili, mentre le asce permettono di sgrossare pezzi di grosse dimensioni in modo da accennare la sagomatura preliminare del prima di iniziare a scolpire la forma definitiva che si desidera ottenere.
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