Tutto quello che c’è da sapere sul relè passo passo, uno dei dispositivi più utilizzati nella realizzazione degli impianti elettrici, dal funzionamento al modo di collegarlo.
Cos’è un relè
Il relè è un componente elettromeccanico costituito da una bobina di filo conduttore, solitamente in rame, avvolta su un nucleo di ferromagnetico e collocata in prossimità di un’ancora collegata a un contatto mobile. Lo schema del relè è abbastanza semplice, quindi, ed è adoperato per la creazione di diversi tipi di relè.
Le sue origini risalgono al 1833, in Germania, quando venne sviluppato congiuntamente dal matematico Gauss e dal fisico Weber, ma la sua paternità viene attribuita anche ad altri scienziati in altre parti del mondo e in anni diversi. L’americano Joseph Henry, per esempio, avrebbe inventato il relè nel 1835 per migliorare una sua versione del telegrafo elettrico; altre fonti, invece, sostengono la stessa cosa ma in favore dell’inventore inglese Edward Davy, che avrebbe ideato appunto il relé nel quadro generale della messa a punto della sua personale versione del telegrafo elettrico.
Un dispositivo analogo è incluso nel brevetto del telegrafo di Samuel Morse, depositato nel 1880, dove svolgeva la funzione di amplificatore “digitale” ripetendo il segnale del telegrafo e permettendo la sua propagazione fino al punto desiderato. L’unica cosa certa è che l’uso comune del termine, nell’ambito delle applicazioni elettromagnetiche, comincia a partire dal 1860 e che i relè moderni appartengono ormai alla terza generazione e sono di gran lunga più evoluti rispetto alle prime versioni.
Funzionamento relè
Il relè è interruttore e commutatore, nel senso che svolge le stesse funzioni solo che invece di essere azionato con il dito è la bobina al suo interno che, eccitandosi al passaggio di corrente, attira a sé l’ancora alla quale è agganciato un contatto mobile. L’ancora, a sua volta, sposta di conseguenza il contatto mobile attivando o disattivando gli altri contatti collocati in prossimità.
Il principio di funzionamento può subire delle variazioni in base alla tipologia. Quello monostabile, per esempio, è un semplice relè commutatore, poi esiste il relè bistabile, quello a impulsi, quello a disco, il temporizzato e via dicendo; alcuni modelli si differenziano anche in base al tipo di grandezza a cui sono sensibili, come per esempio il relè amperometrico, quello voltmetrico, il wattmetrico, il tachimetrico, il frequenzimetrico e quello a impedenza.
Esistono anche una classificazione dei relè in base al loro principio di funzionamento, che può essere magnetico, termico, magnetotermico o a induzione temporizzato; inoltre possono essere suddivisi in base al valore della grandezza misurata, e quindi possono essere differenziali, di massima o di minima. Il relè passo passo è una delle tipologie più diffuse, in quanto è adoperato per controllare l’accensione e lo spegnimento degli impianti di illuminazione con comando da più di due punti.
Come funziona il relè passo passo
Questa particolare tipologia di relè è stata brevettata nel 1949 dall’italiano Piero Giordanino; nel relè passo passo il contatto si trova su una camma a sezione quadrata che a ogni impulso ricevuto dalla bobina ruota di un ottavo di giro, che è appunto il passo. I contatti si possono trovare sul lato del quadro, se sono chiusi, oppure sul vertice se sono aperti. Quando la bobina viene attraversata dalla corrente mediante la pressione di un qualsiasi pulsante, quindi, la camma ruota di un passo alternando una posizione di contatto chiuso a una di contatto aperto.
Le caratteristiche di questa tipologia di relè lo rendono particolarmente adatto per controllare l’accensione delle lampade, come abbiamo accennato anche in precedenza, di conseguenza è un componente base nella realizzazione degli impianti elettrici, tanto in ambito domestico quanto commerciale e industriale.
L’uso del relè passo passo, infatti, permette di controllare l’accensione e lo spegnimento di lampade dotate di più punti luce senza essere costretti a creare dei collegamenti singoli per ognuno di essi, riducendo i costi di realizzazione degli impianti.
Come collegare il relè passo passo
Il collegamento di questo relè è subordinato sia alla tensione di alimentazione sia al numero di lampade che gli interruttori devono controllare, ma andiamo con ordine. Se la bobina deve essere alimentata con una tensione di 220V, allora può essere collegata direttamente al filo della linea elettrica. Nel caso di un relè passo passo 12V lo schema cambia, invece, e la bobina deve essere per forza di cose collegata a un apposito adattatore di alimentazione.
Sul relè sono presenti diversi morsetti; due sono identificati come A1 e A2 mentre i restanti sono numerati; il morsetto numero 1 serve a collegare la bobina al filo di alimentazione, oppure quello dell’adattatore di alimentazione nel caso si tratti di un relè passo passo da 12V.
Una volta eseguito il collegamento del relè alla linea elettrica, bisogna collegare i pulsanti degli interruttori al morsetto A1 in ingresso. Non importa se l’interruttore è uno solo o più di uno, indipendentemente dal loro numero vanno collegati tutti al morsetto A1; in caso di interruttori multipli per la stessa lampada, quindi, questi vanno prima collegati in parallelo tra loro e poi al morsetto A1. Il filo neutro della rete elettrica, invece, va inserito nel morsetto A2 e nelle lampade a cui il relè deve essere collegato, mentre nel morsetto 2 va inserito il filo di fase che porta alle lampade.
Precauzioni
L’installazione di un relè passo passo può essere eseguita anche in modalità fai da te, ma in ogni caso richiede un minimo di esperienza e conoscenza nel campo dell’elettrotecnica. Per il lavoro saranno necessari tutti gli attrezzi da elettricista più comuni: le forbici, il cacciavite per elettricista, il nastro isolante, il multimetro per eseguire le misurazioni del caso sui fili da collegare, i pulsanti, le placche elettriche per interruttori e il nastro isolante.
Prima di proseguire con l’installazione, inoltre, bisogna ricordarsi di disattivare la corrente spegnendo l’interruttore generale. Se non avete particolare dimestichezza con gli impianti e i dispositivi elettrici, quindi, è preferibile rivolgersi a un professionista in modo da non correre rischi inutili.
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