Tutte le differenze tra i vari tipi di lampadine

Ultimo aggiornamento: 23.11.24

 

Da quelle ad arco fino ai LED: tutto quello che c’è da sapere sulle lampadine, sulle loro dimensioni, sui diversi tipi di innesto e sulle loro destinazioni d’uso.

 

A breve esamineremo nel dettaglio i diversi tipi di lampadine, ma prima è doveroso fare una piccola premessa e acquisire un po’ di nozioni storiche in materia.

 

Chi ha inventato la lampadina

Quando si pone questa domanda si pensa subito all’inventore statunitense Thomas Alva Edison, che nel 1880 brevettò insieme a Joseph Wilson Swan la lampadina a incandescenza con filamento di carbonio.

In realtà l’origine della lampadina risale al 1802, anno in cui il chimico inglese Sir Humphrey Davy dimostrò per la prima volta il funzionamento della lampada ad arco in aria atmosferica; negli anni intercorsi dalla dimostrazione di Sir Davy fino al brevetto di Edison e Swan, vennero realizzati diversi esemplari di lampade a incandescenza sperimentali, incluso un modello a fluorescenza. Nel 1841, a Parigi, furono addirittura installate in via sperimentale le prime lampade ad arco per illuminazione pubblica, e nel 1875 Woodward ottenne il primo brevetto ufficiale di lampadina elettrica.

Nonostante i precedenti, però, a Edison viene comunque riconosciuta la paternità della lampadina a incandescenza come la conosciamo oggi in quanto è stato il primo a commercializzarla e diffonderla su ampia scala.

Da allora a oggi le lampadine hanno subito costanti modifiche e miglioramenti, e spesso sono state testate anche per tecnologie rivoluzionarie; nel 1893, infatti, Nikola Tesla sviluppò e realizzò lampade ad induzione senza elettrodi alimentate ad alta frequenza, e le usò per illuminare il proprio laboratorio.

 

Come si distinguono i diversi tipi di lampadine

Le lampadine sono classificate in base a diversi parametri, i più importanti dei quali sono la tensione di alimentazione, che è indicata in V = volt, e la potenza che assorbe dalla rete, che è indicata in W = watt; spesso si tende ad associare la potenza in watt alla luminosità della lampadina, in realtà quest’ultima è misurata in lumen e non è determinata dalla potenza assorbita ma dall’efficienza luminosa della lampadina stessa.

Ulteriori parametri di classificazione sono rappresentati dalla forma del bulbo, dal tipo di attacco, che è un argomento di cui parleremo in maniera approfondita nel prossimo paragrafo, e dalla temperatura del colore, che invece è indicata in gradi Kelvin.

I diversi tipi di attacco

La viròla, solitamente nota come “attacco”, è presente in diversi standard e misure ed è il componente della lampadina che ne determina più di ogni altro la classificazione. La viròla comunemente usata nell’area dell’Europa continentale è quella a vite, che è di forma cilindrica filettata ed è identificata mediante la lettera E di Edison. In Gran Bretagna e in alcune zone della Francia, invece, sono più comuni le lampadine con viròla a baionetta, sempre di forma cilindrica ma prive di filettatura e identificate dalla lettera B.

Altri tipi di attacco meno comuni sono il Glassocket o Tuttovetro, indicato dalla lettera T, in cui il corpo della viròla è costituito da un’estensione del bulbo stesso, quello a Siluro o Faston, con gli attacchi alle estremità opposte, e la Bipin o Bi-Pin, che al posto della viròla porta direttamente l’estensione dei fili di contatto alla base del bulbo, come i piedini delle valvole termoioniche. 

Sia l’attacco Faston sia il Bipin sono adoperati soprattutto nelle lampadine per i faretti, a differenza degli attacchi E, B e T, inoltre, gli attacchi Faston e Bipin seguono un diverso standard di misure. Le misurazioni delle viròle sono basate sul loro diametro in millimetri ovviamente, il quale è indicato con il relativo numero subito dopo la lettera, in modo da poterle facilmente identificare.

Se una lampadina riporta la sigla E14, per esempio, vuol dire che è dotata di un attacco a vite da 14 millimetri di diametro, mentre la sigla E27 indica l’attacco a vite da 27 millimetri di diametro, e così via. Lo stesso discorso vale per le lampadine provviste di attacco a baionetta B e per quello tuttovetro T; conoscere il diametro e la tipologia dell’attacco è importante per sapere quali tipi acquistare a seconda del portalampada dove andranno montate. Esistono anche ulteriori tipi di attacco, come quello M adoperato negli Stati Uniti d’America e l’attacco P, usato prevalentemente in ambito automobilistico.

 

Le lampadine a risparmio energetico e i LED

All’inizio degli anni ’80 apparvero sul mercato le prime lampade fluorescenti compatte con alimentatore integrato, comunemente note come lampadine a risparmio energetico. La loro caratteristica principale, infatti, è quella di possedere una durata maggiore e, a parità di intensità luminosa, di assorbire meno potenza rispetto a quelle a incandescenza.

Le problematiche di queste lampadine consistono nel fatto che non tutti i modelli sono dimmerabili e nella difficoltà della verifica di funzionamento; infatti il loro bulbo è interamente bianco opaco e quindi l’unico modo di controllare se sono bruciate o no è fare uso di un multimetro, attrezzo di cui non tutti dispongono.

Le lampadine a risparmio energetico stanno lentamente scomparendo, anche perché i moderni LED sono molto più versatili e anche più efficienti dal punto di vista del consumo energetico.

I diversi tipi di LED ormai disponibili in commercio, infatti, coprono tutte le esigenze e permettono di installarli sia come lampadine sia come strisce sottili adattabili ai profili delle superfici sulle quali vengono applicate. Di conseguenza offrono la possibilità di creare impianti di illuminazione su misura, inoltre sono caratterizzati da ulteriori vantaggi, come la regolazione dell’intensità della luce basata direttamente sui gradi Kelvin, e quindi di poter erogare luce calda o fredda a seconda delle esigenze del momento, e quella di poter cambiare addirittura colore.

Dal punto di vista economico i LED sono più costosi rispetto alle lampadine a incandescenza, ma a parità di intensità luminosa assorbono una potenza quasi dieci volte inferiore e hanno una durata di funzionamento nettamente superiore. Per questa ragione le lampadine, le strisce e i tubi LED sono sempre più diffusi ormai, sia in ambito domestico sia nell’illuminazione pubblica e industriale, e con tutta probabilità in futuro soppianteranno del tutto le altre tipologie.

 

 

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