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Saldatura: quali sono i pericoli connessi e cosa fare per evitarli

by Gianluca Ultimo aggiornamento: 22.01.21
Ultimo aggiornamento: 22.01.21

 

Tutto quello che c’è da sapere sui potenziali rischi derivanti da questa attività e quali precauzioni bisogna adottare per evitare problemi alla salute dell’operatore.

 

La saldatura non è altro che un procedimento specifico che permette di unire a livello fisico e chimico due pezzi metallici mediante la fusione di parte degli stessi, oppure tramite l’utilizzo di un metallo d’apporto, il quale può essere dello stesso tipo che compone le parti da unire oppure diverso. La fusione del metallo richiede temperature molto elevate, ovviamente, che vengono raggiunte in modi diversi; alcuni processi di saldatura, infatti, sono basati sull’utilizzo della fiamma, mentre altri sono basati sul passaggio di corrente tra due elettrodi.

Di conseguenza appare chiaro che già a partire dalle metodologie impiegate, la saldatura dei metalli espone l’operatore a diversi e potenziali pericoli; vediamo quindi quali sono i più comuni e cosa bisogna fare per prevenirli e proteggersi adeguatamente.

 

Le diverse metodologie di saldatura e le problematiche connesse

I procedimenti più utilizzati sono basati sull’uso di un cannello bruciatore che produce una fiamma ad alta temperatura, oppure mediante la generazione di un arco voltaico prodotto da corrente elettrica ad alta potenza. Si può facilmente immaginare, quindi, che le prime problematiche con cui ci scontra sono quelle connesse all’attrezzatura. 

Quando si salda con il cannello ossiacetilenico, per esempio, bisogna fare particolare attenzione alla bombola del gas combustibile, che è altamente volatile e infiammabile; gli impianti di saldatura elettrici, invece, non sono meno rischiosi. L’attrezzatura in sé, però, rappresenta il minore dei problemi; i moderni impianti sono infatti dotati di tutte le protezioni necessarie a minimizzare gli eventuali rischi.

I problemi maggiori, quindi, restano quelli derivati dal processo di saldatura in sé, quindi dalle alte temperature, dai fumi esalati dal metallo fuso e dall’intensità della luce localizzata sul bagno di saldatura, e possono essere di natura respiratoria oppure non respiratoria, con effetti acuti o cronici.

Problemi di natura respiratoria

La “febbre da fumi metallici” è uno dei disturbi più frequenti a cui vanno soggetti i saldatori, ed è dovuta appunto all’inalazione dei fumi prodotti dal metallo fuso. Gli effetti acuti sono rappresentati da sintomi simili a quelli di una comune influenza: febbre, brividi, mal di testa, malessere generale, tosse secca, dolore ai muscoli e un decremento della funzione respiratoria. Questi sintomi insorgono dopo poche ore dall’inalazione e si risolvono in maniera spontanea nel giro di 24 o 48 ore; dal momento che i saldatori tendono a sviluppare una certa tolleranza a questo fenomeno, a lungo andare questi finiscono col diventare asintomatici.

L’esposizione prolungata ai fumi metallici, però, può portare gradualmente a problemi più seri, come infiammazioni, edemi polmonari, bronchiti e broncopneumopatie i quali, se diventano effetti cronici, possono portare anche all’insorgere del cancro ai polmoni.

L’unica soluzione per evitare questo tipo di problematiche, quindi, è mantenere sempre una corretta aerazione dell’ambiente di lavoro; quando si salda all’aperto i rischi di inalare i fumi metallici sono minimi, infatti, mentre il problema si acuisce notevolmente nei locali chiusi. 

Anche la migliore maschera per saldatura, da sola, non è utile a proteggere l’operatore contro le esalazioni; chi lavora in ambienti chiusi e per periodi di tempo prolungati, quindi, dovrebbe utilizzare un apparato di protezione completo, che oltre alla maschera include anche il respiratore con la bombola.

 

I problemi di natura non respiratoria

La fiamma e l’arco elettrico, oltre a produrre un fortissimo calore, generano anche una luce molto intensa e producono radiazioni nello spettro che va dall’infrarosso all’ultravioletto. I rischi più comuni che derivano da questi fattori sono le ustioni e le elettrocuzioni, nonché le foto-dermatiti causate dai raggi ultravioletti che colpiscono le zone di pelle scoperta, e quindi esposte alla luce della torcia e al bagno di saldatura.

In questo caso il rischio non coinvolge soltanto il saldatore, ma anche le persone che si trovano nelle immediate vicinanze. A lungo andare, se non si adottano le dovute precauzioni del caso, le ustioni e soprattutto le dermatiti, possono portare a delle alterazioni croniche della pelle.

Gli occhi, inoltre, sono particolarmente esposti al rischio di lesioni, specialmente quando si adoperano dispositivi di protezione individuale di bassa qualità; l’abbagliamento dovuto all’intensa luce prodotta dall’arco voltaico, infatti, può causare lesioni corneali e infiammazioni congiuntivali. 

Queste all’inizio sono temporanee e scompaiono a distanza di pochi giorni, ma l’esposizione prolungata e regolare, con il passare del tempo, porta inevitabilmente a problemi e alterazioni di natura cronica, come la “cataratta dei vetrai” per esempio, oppure i melanomi uveali.

I dispositivi di protezione individuale

Per scongiurare i rischi connessi all’attività, quindi, l’operatore deve fare sempre uso dei dispositivi di protezione individuale. A parte gli abiti da lavoro standard, quindi, bisogna ricordarsi di indossare sempre i guanti di protezione e una maschera per saldatura.

Gli occhiali vanno bene esclusivamente per uso amatoriale, in caso di saldature sporadiche e di breve durata, e soprattutto in ambienti esterni; nei locali chiusi e per usi frequenti è consigliabile sempre usare una maschera, o meglio ancora un casco integrale per saldatori. Nei casi più estremi, come accennato anche in precedenza, è meglio ricorrere anche a un apparato respiratore, in modo da proteggersi dalle esalazioni dei fumi metallici.

A prescindere dalle circostanze e dalla metodologia utilizzata, è bene tenere presente che la salute non ha prezzo. Che siate saldatori di professione o semplici appassionati che si dilettano nel loro tempo libero, quindi, cercate di non andare troppo al risparmio quando scegliete i vostri dispositivi di protezione.

Ricordate anche che quelli forniti in dotazione come accessori negli impianti di saldatura per uso hobbistico, di solito sono di bassa qualità e offrono un livello di protezione decisamente scarso.

Questa raccomandazione è valida soprattutto per i saldatori hobbisti; magari si possono acquistare dei guanti più economici, ma la maschera di protezione deve essere di ottima qualità, solo in questo modo sarà in grado di schermare gli occhi da tutto lo spettro delle radiazioni emesse dalla luce: sia quelle ultraviolette sia quelle visibili e quelle infrarosse.

 

 

 

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  • Le diverse metodologie di saldatura e le problematiche connesse
  • Problemi di natura respiratoria
  • I problemi di natura non respiratoria
  • I dispositivi di protezione individuale

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